Sicilia: vaccini, avvisi delle aziende creano discriminazioni tra infermieri e medici, Fsi-Usae scrive a Presidente Musumeci

Spett.le, sono stati pubblicati di recente dalle aziende sanitarie, ospedaliere e ospedaliere universitarie della regione avvisi per il reclutamento di personale medico e infermieristico per lo svolgimento di prestazioni aggiuntive finalizzate all’effettuazione delle vaccinazioni anti Covid presso i centri vaccinali. Restiamo sconcertati davanti gli avvisi pubblicati in quanto prevedono per i medici compensi orari doppi rispetto a quelli degli infermieri, ad esempio alcune aziende prevedono 60 euro per i medici e 30 per gli infermieri. Tutto ciò è irragionevole, la FSI-USAE non riesce a capire quali siano i criteri di tali scelte e quali siano le ragioni  per cui gli infermieri siano trattati come professionisti di serie B. Forse l’iniezione sottocutanea è una procedura che richiede delle ‘‘mani di fata’’ che gli infermieri non hanno? I medici secondo diversi rapporti nazionali ed europei non si possono di certo lamentare, anzi non possono che sorridere guardando le proprie tasche. Riteniamo la scelta della Regione Siciliana anomala e discriminante, gli infermieri si sono resi disponili a partecipare alla campagna vaccinale anti Covid pertanto per difendere la loro dignità e per salvaguardare la salute di tutti i cittadini chiediamo che vengano utilizzati gli stessi criteri applicati per il medico. Tanto si doveva.
I componenti della Segreteria Regionale

 

Salvatore Ballacchino, Renzo Spada,

Pier Paolo Di Marco, Maurizio Cirignotta,

Salvatore Di Natale, Salvatore Bracchitta

Il Segretario Regionale

Coniglio Calogero