Cava de’ Tirreni: M5S, Rigenerazione Urbana “E’ finito il tempo delle scuse”

Durante la campagna elettorale eravamo stati chiari: il futuro della nostra città, già pericolosamente minato dall’immobilismo amministrativo di cui siamo stati vittime negli ultimi 30 anni, non può permettersi un altro quinquennio di rinvii e procrastinazioni a tempo indeterminato.

La Comunità Europea ha individuato tra le linee trainanti di quello che dovrà essere lo sviluppo della nostra società una serie di priorità non più rimandabili, tra cui spicca – inevitabilmente – la riprogettazione delle nostre città in modo da perseguire gli obiettivi di neutralità climatica e sviluppo in chiave green e sostenibile.

Uno dei primi vettori messo in campo dal Governo per raggiungere questo obiettivo è stato il Superbonus 110% che ha saputo imprimere una spinta decisiva al comparto dell’edilizia e di tutto l’indotto del settore tecnico. E anche i cittadini hanno avuto l’opportunità di toccare con mano i benefici a cui dovrebbe condurre questa svolta epocale nel modo di concepire l’economia, grazie all’impiego delle risorse messe a disposizione dalle istituzioni centrali.

In questo stesso filone di misure volte al rilancio dell’economia attraverso lo sviluppo dei territori, ci permettiamo di segnalare alla nostra Amministrazione – con congruo anticipo – che sono di imminente pubblicazione, entro il prossimo 5 aprile, le indicazioni per presentare le richieste di contributo e i progetti di “Rigenerazione Urbana” nei comuni superiori ai 15.000 abitanti, attivati secondo il D.P.C.M. 21.01.2021, per un totale di 8,5 miliardi di euro stanziati e disponibili. Solo per il 2021 sono previsti 150 milioni di euro: una cifra che è destinata a crescere di anno in anno, fino a raggiungere i 700 milioni di euro al 2034.

I Comuni con una popolazione superiore ai 15 mila abitanti hanno 90 giorni per partecipare e presentare le proprie proposte e il Comune di Cava de’ Tirreni può richiedere un contributo per uno o più interventi con un limite di 10 milioni di euro (comuni di oltre 50.000 abitanti).

Il vero cuore di questa misura, però, è la capacità da parte delle Amministrazioni locali di individuare progetti ammissibili a finanziamento: sono ammissibili a finanziamento opere o insiemi coordinati di interventi, anche ricompresi nell’elenco delle opere incompiute, volti a ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e a migliorare la qualità del decoro urbano e ambientale attraverso interventi di:

manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico;

miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive;

mobilità sostenibile.

Siamo sicuri che ad ognuno di noi, leggendo questo elenco, sono passate davanti agli occhi le immagini di palazzetti incompleti, arcate dei portici puntellate, strade dissestate, edifici cadenti, strutture abbandonate e incompiute che pullulano nella nostra città per le quali da anni sentiamo dire i soliti “faremo” e “vedremo”.

Nel nostro piccolo, in campagna elettorale, avevamo presentato una serie di progetti “ambiziosi” di riqualificazione urbana, come ad esempio la dislocazione della Casa Comunale nell’immobile dell’Ex Manifattura Tabacchi di Viale Crispi e la creazione di un teatro cittadino nell’attuale Municipio o – ancora – progetti di mobilità sostenibile con la realizzazione di una pista ciclabile ed una navetta ecologica per agevolare la mobilità urbana.

Ma c’è anche qualche progetto esecutivo pronto, ad esempio la riqualificazione di piazza S. Francesco. Se non ricordiamo male, c’erano anche i fondi per la realizzazione, ma la passata amministrazione decise di utilizzarli in altro modo.I finanziamenti possono essere utilizzati per la realizzazione dell’opera, ma anche per coprire le spese relative alla progettazione esecutiva.

Le richieste devono riferirsi ad opere inserite nella programmazione annuale o triennale degli enti locali e rientranti nello strumento urbanistico comunale.

Una volta ottenuto il contributo, i Comuni devono affidare i lavori entro 15 mesi (20 mesi per i lavori di importo superiore a 2,2 milioni di euro). Sono concessi 12 mesi in più ai Comuni che hanno ottenuto il contributo sia per la realizzazione dell’intervento sia per la progettazione esecutiva.

Dalla lettura di queste poche righe è facile capire, come abbiamo più volte denunciato, che il timone di questo processo è tutto nelle mani di chi ci amministra e che una città senza progettualità è una città senza futuro.

Continuare ad essere miopi oggi, con tutte le opportunità di sviluppo che si stanno presentando anche a seguito della crisi mondiale dell’economia generata dalla pandemia, significa continuare proditoriamente a martoriare il tessuto produttivo cittadino e a mortificare i bisogni della collettività.

E tutte queste considerazioni, vogliamo essere chiari, sono valide a prescindere dal colore politico di chi ci deve rappresentare e tutelare in questo momento.

Se non vi fosse chiaro, non è più il tempo dello sciacallaggio che piace tanto ai nostri politici locali, ma è il momento di sedersi a ragionare TUTTI INSIEME delle sfide che la città deve abbracciare per rimodernarsi, rilanciarsi e riproporsi negli scenari che stanno velocemente mutando nel mondo post-pandemia che si va a delineare.

Noi, nello spirito che ci ha sempre contraddistinto, siamo a disposizione senza alcun intento polemico per qualsiasi supporto, anche di raccordo con le istituzioni nazionali.

Il tempo delle scuse è finito da un pezzo, con i “faremo” e i “vedremo” la nostra Città è destinata a rimanere al palo e all’oblio mentre il resto del Paese corre a un’altra velocità. E’ il tempo, invece, di gettare il cuore oltre l’ostacolo, coinvolgere le migliori risorse della città e insieme progettare la Cava de’ Tirreni delle future generazioni.

 

Movimento 5 Stelle