Suonare a tempo di Covid: Musica e Musicisti in lockdown

Enrico De Santis

E’ trascorso un anno dall’inizio della pandemia che ha stravolto e rivoluzionato le vite di molte persone; anche in ambito musicale e culturale molto è cambiato.

La chiusura dei teatri delle sale da concerto e degli spazi ora interdetti al pubblico non ha scoraggiato l’organizzazione di eventi, che soprattutto nel periodo estivo ha visto il graduale riavvicinarsi del pubblico alle manifestazioni grazie al calo dei contagi.

Da giugno a settembre è stato possibile assistere in presenza alle manifestazioni culturali anche se con limitazioni per gli spettatori. La tregua però e durata troppo poco per dare ossigeno a un settore poco tutelato anche in termini di aiuti da parte delle istituzioni.

Ne parliamo oggi con il M° Tancredi Celestre violista diplomato al Conservatorio di Torino che vanta numerose partecipazioni in orchestre nazionali e specializzato in musica da camera e quartetto d’archi.

Come e quanto è stata condizionata la sua attività di musicista da quando è cominciata la pandemia? “Il calo dell’attività concertistica in Italia e all’estero si è avvertito fortemente. Fino a poco tempo prima le attività nelle orchestre e delle varie istituzioni private e statali con le quali ho collaborato erano frequenti, oggi si sono drasticamente ridotte.”

Deve essere una situazione non facile da gestire: è comunque riuscito a salire sul palco?

“Certamente, per fortuna durante i mesi estivi qualche iniziativa c’è stata, ma l’attività orchestrale è stata abolita quasi del tutto, mentre le performance musicali di piccoli gruppi sono state più facili da organizzare, infatti il mio quartetto d’archi si è potuto esibire con una certa frequenza e il pubblico non è mai mancato”.

Un breve ritorno alla normalità, durato però troppo poco per chi come lei era abituato ad essere sempre in viaggio tra Italia ed estero. Come ha riorganizzato il suo lavoro e quali progetti, novità ha per il futuro?” Innanzitutto sono sicuramente cambiate le mie giornate, dedico la maggior parte del tempo all’insegnamento e allo studio delle tecnologie di registrazione. Ho in cantiere un nuovo progetto basato interamente su brani inediti che ho composto durate quest’ultimo periodo.

La motivazione è sempre alla base del mio lavoro così come la ricerca di nuove forme di espressione”.

La ringrazio per le sue parole e il tempo che ci ha dedicato, la passione è sempre alla base di ogni lavoro ben riuscito ed apprezzato dal pubblico.

Il settore musicale è stato duramente coinvolto nella crisi attuale, ma la voglia di tornare a partecipare dal vivo è forte tanto negli artisti quanto nel pubblico. Il nuovo anno per ora non ci consente ancora di fruire di tutte quelle attività che ci allietano lo spirito come la musica.

In questo periodo è mancato molto a tutti il poter partecipare, ma questo non fermerà la voglia di stupire e mettersi in gioco per affrontare questo momento con  la gioia che solo la musica sa dare.

Emerge dal nostro colloquio che anche nei momenti di difficoltà la passione e la dedizione possono trasformare un tempo apparentemente vuoto in un’opportunità molto ricca di evoluzioni future.