23 novembre '80, un sisma indimenticabile!
di Rita Occidente Lupo
Il tempo non sempre cancella, quando le cicatrici restano aperte: 23 novembre 1980, il sisma che pose in ginocchio l’Irpinia e scrisse una pagina luttuosa per la Campania. A distanza di anni, un punto sulla ricostruzione, doveroso: 542 comuni campani hanno ricevuto finanziamenti per 14.000 miliardi di lire; 1475 miliardi al Beneventano (78 comuni); 2095 alla provincia di Napoli (86 comuni); 3567 a quella di Salerno (157 comuni). Ricostruzione che ha superato l’80%. Costi lievitati fino a 27 volte; il 48,52% dei progetti finanziati mai portati a termine; irregolari gli interventi per le imprese. La criminalità organizzata fece il resto, con le mani sugli appalti. In Basilicata, il terremoto causò 140 morti. Balvano (Potenza), uno dei Comuni più colpiti dal sisma, annoverò 77 persone. In Lucania circa 300 feriti e oltre 40.000 senzatetto, su una popolazione inferiore ai 600.000 abitanti. Dal 1980 la Basilicata ha ricevuto complessivamente 4.800 miliardi. Queste in sintesi le cifre d’un flagello che sterminò intere famiglie. E che vide la longa manus speculativa, su chi aveva subito pochi danni. A scapito di quanti, invece, non avevano più nulla su cui ricostruire. Tra lo sciacallaggio e le macerie, a cui s’appellarono più che mai, ricostruendosi dimore moderne, da vecchie catapecchie. Sempre così…nelle disgrazie, chi s’arricchisce e chi perde tutto!