Coronavirus: ripartenza Sport, Conte: “No a stadi aperti”

Angelo Capuano
Il caldo estivo sta lentamente lasciando il passo alla frescura autunnale e, inevitabilmente, si avvicina l’inizio della stagione sportiva amatoriale di milioni di italiani. Se da una parte le palestre hanno riaperto con successo da tempo (25 maggio), dall’altra molte strutture sportive non sono state in grado di rispettare le norme stringenti anti-covid, rimanendo chiuse per l’intero periodo.
Emblematico è il caso delle scuole calcio: il Comitato Tecnico Scientifico aveva emesso regole di difficilissima attuazione, come ad esempio evitando le partite, i contrasti, l’uso dello spogliatoio e addirittura l’attività di gruppo in spazi ristretti. Per tale motivo molti proprietari hanno deciso di non riaprire fino alla prossima stagione.
La polemica si alimenta fino ai massimi livelli sportivi, con palazzetti dello sport e stadi ancora in dubbio sulla eventuale presenza di tifosi, anche in numero limitato. Molti presidenti e associazioni chiedono indicazioni da mesi e arriva oggi la risposta del presidente del consiglio Giuseppe Conte: “Riaprire gli stadi o manifestazioni dove ci si siede uno accanto all’altro non è assolutamente opportuno”.
Filtra assoluto scetticismo da parte del premier, che aggiunge “La presenza allo stadio, così come a manifestazioni dove l’assembramento è inevitabile, è inopportuna.”
Nessuna notizia ufficiale per adesso ma è certo che ogni Regione stia lavorando anche su questo aspetto che coinvolge non solo il massimo livello sportivo, ma anche quello giovanile e dilettantistico. Infine è certo che il presidente De Luca si stia confrontando con il Cts e con esponenti dello sport campano, come Aurelio De Laurentiis.