Fisciano: Ateneo, Test Medicina, non rispettate misure anti-Covid in alcune sedi

A poche ore dall’inizio dei test d’ammissione per accedere a Medicina e Odontoiatria arrivano le prime segnalazioni di irregolarità. Da questa mattina, più di 60 mila aspiranti camici bianchi sono in coda ammassati davanti gli atenei in cui si svolgeranno, a partire da mezzogiorno di oggi, le prove d’accesso. A dare la notizia i legali dello studio Leone-Fell che hanno ricevuto decine e decine di messaggi di denuncia con tanto di foto a testimonianza di quanto accaduto.
“Dai messaggi che stiamo ricevendo da questa mattina – raccontano gli avvocati Francesco Leone, Simona Fell e Floriana Barbata, soci dello studio Leone-Fell, prima law firm in Italia per numero di ricorsi avverso le illegittimità del test – si evince chiaramente che in molti casi non è stato previsto alcun distanziamento all’ingresso e non c’è alcuna vigilanza sull’uso di mascherine nei luoghi in cui il distanziamento non è possibile. Ma ancora più grave, ed è la cosa che più ci allarma – precisano i legali – in molte sedi, tra cui quelle di Salerno, non sarebbe stata neanche misurata la temperatura ai candidati, prima di accedere all’interno delle aule. Il tutto in barba alle disposizioni anti-Covid previste dal Dpcm Conte dello scorso 7 agosto”.
Quella che all’apparenza potrebbe sembrare una “leggerezza”, in realtà potrebbe trasformarsi in una vera e propria emergenza. Se tra i ragazzi dovesse esserci un positivo al Covid, seppur asintomatico, in assenza di controlli e misure di prevenzione, la salute di centinaia di ragazzi potrebbe essere messa a serio rischio. In questi mesi, tutti noi abbiamo fatto sacrifici per contenere la diffusione dei contagi ed è avvilente vedere come il Ministero abbia solo fatto proclami, ma non sia stato in grado di prevedere minime misure di protezione della salute di migliaia di ragazzi e altrettante famiglie.
A ciò si aggiunga il turbamento dei candidati, in particolari quelli affetti da patologie e quindi più fragili, nell’affrontare una prova così importante in una situazione di diffusa insicurezza. Si poteva e si doveva fare meglio”.
Inoltre, da questa mattina, lo studio legale ha ricevuto diverse segnalazioni anche in merito all’impossibilità di introdurre cibo e bevande all’interno, obbligando i ragazzi a lasciare persino le bottigliette d’acqua all’ingresso. “È inumano vietare l’acqua a chi è costretto a sostenere un test – precisano ancora i legali – obbligando i ragazzi a stare anche più di sei ore senza poter bere. Senza la dovuta idratazione, il calo della concentrazione è facilmente prevedibile anche da chi non è medico. Ricordiamo inoltre che tra i candidati possono esserci ragazzi con particolari patologie a cui vietare l’acqua o il cibo per molte ore può essere altamente dannoso”.
Tra le segnalazioni pervenute nei giorni scorsi anche l’assenza dei tutor per i candidati affetti da DSA. A seguito dell’emanazione del D.M. 477 del 28 giugno 2017, il MIUR, con le Linee guida allegate alla nota ministeriale n. 22102 del 3 agosto 2017 ha disciplinato le modalità e i contenuti delle prove di accesso ai corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico a programmazione nazionale. Gli strumenti compensativi concessi durante i test di ammissione sono diversi rispetto a quelli normalmente concessi durante l’anno accademico. È concesso non solo un tempo aggiuntivo e l’utilizzo della calcolatrice non scientifica e del video-ingranditore del testo, ma anche l’affiancamento di un tutor (lettore umano).
“Il mancato affiancamento di un tutor – concludono i legali – penalizzerà i candidati affetti da DSA che non potranno usufruire di un loro diritto e comprometteranno irrimediabilmente l’esito del test”.
Alessia Cannizzaro