Salerno: Covid-19, infettivologo Luigi Greco “Prepararsi a Fase 2, allontanando panico!”

Rita Occidente Lupo

Ormai, parlano tutti! Sentenziano tutti! Esperti tutti! I tuttologi sul Covid-19, spuntano come funghi da ogni vetrina mediatica o dai canali dei nuovi media, per dare spiegazioni a destra ed a manca su cure, rimedi, azzardando pronostici futuri e contribuendo a gettare nel calderone delle fake la credulità popolare, atterrita dinanzi al piccolo schermo domestico, nella quarantena forzata. A costo del proprio equilibrio psicologico, che vacilla di giorno in giorno ed a malapena tenuto a freno dalle coercitive misure di contenimento. Il quadro drammatico, di chi s’affaccia in strada per il minimo degli spostamenti autorizzati, vale a dire  acquisto beni di prima necessità o visita alla Farmacia, naturalmente facendo eccezione per chi ancora si reca a lavoro non essendo graziato prolungatamente da quello Agile, rimanda ad immagini nemmeno post belliche, che insinuano naturali interrogativi: “Ma ne usciremo ? Quando? Come?” Forzatamente voluti placare da quelle pillole televisive, che corrono tra i diversi bollettini di guerra, colorandosi di SPOT “L’Italia ce la farà!”

Non si contano ormai i disagi in ogni campo, che vedendo in ginocchio l’economia, piangono naturalmente le vittime di un virus impazzito su e giù per il globo, a caccia di continue vittime da prendere alle spalle. Perchè i positivi, i pauci sintomatici e via discorrendo, stanno isolando sempre ulteriormente allungando non solo distanze sociali, ma soprattutto parentali. Senza dubbio la celerità contagiosa del Coronavirus richiede precauzioni, igiene e prevenzione, in attesa che possa scemare la sua virulenza e che le popolazioni abbiano sviluppato gli anticorpi reagenti. Intanto si assiste alle prime bizze, non solo perchè le belle giornate primaverili invitano a lasciare le pareti domestiche, ma perchè aver fermato il proprio ritmo di vita, aver ingessato le attività e dato un calcio alla Vita, risuona come un esser morti, seppur vivi. Questo quanto psicologi e neurologi stanno evidenziando: il grido d’aiuto di chi vive attanagliato dall’angoscia di contrarre il virus, non riuscendo a distogliere da tale pandemia, l’attenzione. Ma d’altronde non viene aiutato da quanto ci circonda, certamente!

Eppure il quadro non è così drammatico, come ci vien presentato, rivela l’ infettivologo Luigi Greco, che continua a studiare il virus, dopo aver militato a lungo nel campo delle malattie virali, dando il suo notevole apporto medico alla cura ed alla ricerca. Dinanzi all’ embrionale Fase 2, asserisce che ora vada dato campo libero agli epidemiologi, unici titolati a parlare del fenomeno. Nel rispetto della verità, bandendo bollettini di dati fasulli! Solo alla luce del reale rischio del contagio nel Paese, con numeri certi alla mano, si potrà conoscere quando usciremo da tale pandemia tenendo presente che, la mappatura, diversificata a livello regionale e che la Campania, come il Sud del Paese, non registra fortunatamente il bollino rosso del Nord Italia.

“Anche la Sars giunse al capolinea- sostiene – per cui siamo ottimisti anche rispetto al Covid-19. Non essendoci stata una sincrona diffusione nel Paese, parliamo di diversificazione per l’assist alla  Fase 2. Al momento, a Salerno, parliamo di una contrazione di casi in terapia intensiva, il che fa ben sperare. Intanto restano le maglie economiche del Paese, che da più fronti guarda al Governo, sperando nei doni di Babbo Natale, al di là del contributo di 600,00,€. “Il dopo Covid-19 a tinte fosche per l’economia, il che davvero preoccupante. E se c’è già chi azzarda il ritorno del virus, previsto per l’inizio della stagione autunnale, non tiene presente che l’esperienza attuale, ci ha colti impreparati, ma in futuro avremo una maggiore conoscenza di tale patologia e quindi anche sanitariamente saremo più consci sul come affrontarla Ma ora non è tempo di parlar di farmaci, sieri e vaccini, ne sento in giro di ogni specie, bensì della ripresa, del rilancio del Paese. Bandendo ogni strumentalizzazione faziosa, quello che dev’esser perseguito, il bene della collettività e dei pazienti! Occorre riprender contatto con la vita: mi sembra davvero interessante lo studio portato avanti dal prof. Isaac ben Israel, che dichiara la durata di 70 giorni per tale pandemia, che dopo il picco da 4-6 settimane, inizia la discesa da 8-9 settimane, per poi concludersi. Parla anche di misure di contenimento adottate, stimando eccessivo il rigore e lasciando la distanza sociale. Credo che su questo dovremo farcene una ragione, continuando per tempo ad adottare precauzioni igieniche, quali frequente lavaggio delle mani, mascherina e lontananza da assembramenti, ma ritornare a vivere, fondamentale, al fine d’evitare danni psicologici gravi: già riadattarsi alla quotidianità, dopo due mesi circa di quarantena, sarà acrobatico specie per i più fragili!”