Salernitana a corrente alternata. Discontinuità di gioco e risultati. Il Lecce ne approfitta

Roberto Trucillo

Dopo la bella prestazione e vittoria contro la capolista Palermo, tutti avremmo scommesso su una prestazione gagliarda dei granata nel match casalingo con il Lecce, altra big del campionato.

Invece è scesa in campo, sabato pomeriggio, una squadra timorosa, soft, poco aggressiva con prestazioni deludenti di alcuni calciatori, vedi Micai, colpevole sul primo gol dei pugliesi, Pucino, poco propositivo, Castiglia, non proprio a suo agio al posto di Di Tacchio, D. Anderson, molle e per nulla pungente in attacco, Jallow, che in un paio di circostanze ha peccato di egoismo, Vitale dal piede poco calibrato quando c’era da crossare.

Il Lecce ne ha approfittato ed ha vinto meritatamente con il risultato di 2-1, con un timido tentativo di rimonta dei padroni di casa nella fase finale del match, dopo aver sprecato i primi 60 minuti di gioco senza creare gioco e non tirando quasi mai in porta.

Gragucci ha proposto lo stesso spartito tattico di Palermo, 3-4-2-1, con qualche interprete diverso a causa delle squalifiche e di infortuni vari. Lui, come prima Colantuono, le sta tentando tutte pur di dare un’anima ed un gioco a questa strana squadra. Strana perché ha delle buone individualità che fanno però fatica a diventare, appunto, squadra.

Sembra quasi che ognuno giochi per conto suo e nell’insieme non si riesce a notare quel gioco corale frutto di unità d’intenti e affiatamento tra compagni e reparti. SI notano poche idee dei calciatori granata quando hanno il pallone tra i piedi e scarse soluzioni in fase offensiva. La squadra sa giocare solo di rimessa o su lanci lunghi, come è accaduto a Palermo dove tale tattica ha comunque prodotto la vittoria.

Le assenze dal campo di Migliorini in difesa, Di Tacchio a centrocampo e Bocalon in attacco hanno affievolito non di poco la qualità del gioco, la solidità della squadra e la pericolosità offensiva. Il loro recupero tra i titolari dovrebbe apportare miglioramenti immediati.

Fa specie vedere Bocalon in panchina con Jallow in campo quale unica punta, quando in coppia i due attaccanti potrebbero mettere in crisi le difese avversarie e dietro di loro potrebbe muoversi il brasiliano A. Anderson. Un terzetto niente male.

Così come non è comprensibile l’accantonamento in panchina di Casasola, autentica forza della natura, calciatore dinamico come pochi, capace di vivacizzare il gioco sulla fascia destra.

E intanto le giornate passano, il campionato si accorcia, la Salernitana perde terreno rispetto alle prime posizioni e continua a vivacchiare nella zona centrale della classifica. Una situazione che si ripete ormai ciclicamente Ogni anno è la stessa storia già vista. E i tifosi sono veramente stanchi, delusi, amareggiati. Soprattutto perché non si divertono più allo stadio.

L’incitamento della curva c’è ancora ma con minor entusiasmo che in passato. I fischi a fine gara diventano sempre più sonori, di partita in partita. La contestazione verso la società e il Direttore Sportivo inizia a montare.

In una situazione così difficile, Gregucci sta tentando di trovare il bandolo della matassa, il tasto da pigiare per far scoccare la scintilla capace di rimettere in moto la Salernitana, che al momento appare scarica di energia. Ma oltre al lavoro dell’allenatore sono importanti anche la voglia di vincere, la determinazione e l’entusiasmo dei calciatori.

Salernitana – Lecce 1 – 2

Reti: 4’ pt Mancosu, 20’ pt Palombi (L), 27’ st A. Anderson (S).

Salernitana: Micai, Pucino (17’ st Di Gennaro), Vitale, Mantovani, D. Anderson, Gigliotti, Akpa Akpro (39’ pt Minala), Castiglia (31’ st Boocalon), A. Anderson, Perticone, Jallow. All. Angelo Gregucci

A disposizione: Vannucchi, Bernardini, Vuletich, Rosina, Djuric, Casasola, Schiavi, Orlando, Mazzarani.

Lecce: Vigorito, Petriccione, Tachtsidis, Mancosu, Palombi (18’ st Pettinari), Meccariello, Falco (1’ st La Mantia), Lucioni, Calderoni (37’ st Venuti), Fiamozzi, Scavone. All. Fabio Liverani

A disposizione: Bleve, Milli, Riccardi, Cosenza, Arrigoni, Lepore, Thom, Marino, Tabanelli.

Arbitro: Lorenzo Maggioni di Lecco.

Assistenti: Fabrizio Lombardo (sez. Sesto San Giovanni) – Mattia Scarpa (sez. Reggio Emilia).

IV Uomo: Antonio Di Martino (sez. Teramo).

Ammoniti: Minala (S), Lucioni, Tachtsidis (L).

Angoli: 3 – 4 – Recupero: 3’ pt, 5’ st. – Spettatori: 7713