Vivere nel rispetto della vita universalmente intesa

 

Giuseppe Lembo

Crescono i mali del vivere insieme italiano, sempre meno socializzato ed umanizzato; sempre più tristemente solo ed abbandonato a se stesso. Il disumano silenzio italiano è sempre più una grave sconfitta sociale di un PAESE che si nega al Futuro.

Nel nostro Paese, siamo di fronte ad una crescente paura; una paura che prende il sopravvento sulla solidarietà d’insieme, una saggia risorsa dell’Umanità del volersi bene, sempre meno italiano. Una paura che si trasforma e trasforma tutto in un disumano silenzio individuale e d’insieme sempre meno umanizzato e socializzato. Si tratta di un silenzio che uccide dentro; di un silenzio che toglie ogni capacità di agire e reagire pensando a quel bene comune sempre meno parte di NOI insieme e di NOI umanità da IO/NOI. Contro i mali del vivere insieme, tutto tranne il silenzio. Sempre e comunque, bisogna avere il coraggio di parlare; bisogna saggiamente agire e reagire insieme, evitando che la paura prenda il sopravvento e riduca al silenzio il cittadino ed il suo insieme sociale che diventano vittime basando la sua disumana forza su di un agire che necessita del silenzio complice degli altri.

Il silenzio nel tempo italiano in cui viviamo, si impossessa tristemente delle coscienze addormentate, rendendo l’UOMO morto dentro.

Il silenzio intristisce e rende la nostra vita senza speranza; la nostra quotidianità umanamente negata al Futuro d’insieme.

Il silenzio uccide; si impossessa dell’UOMO e non gli permette di pensare al Futuro, promuovendo un fare condiviso utile a se stesso, alla propria famiglia ed a quanti vivono insieme in un mondo vitale che, per essere concretamente vitale, deve saper promuovere il dialogo, il confronto, il vivere nel rispetto della vita individuale e d’insieme.

Il mondo in cui viviamo, ammalato di un crescente protagonismo dell’Apparire, vuole un PROTAGONISMO UMANAMENTE VERO. Un protagonismo assolutamente necessario, al fine di evitare che tristi scenari di umanità senz’Anima diventino un palcoscenico vuoto, dominato dalla voce del silenzio che, il vento si porta via lasciando un grande ed incolmabile vuoto nella vita di ciascuno di NOI e della società in solitudine sempre meno umanizzata e socializzata, una condizione d’insieme umano sempre più necessario al FUTURO, per non morire di presente italiano.