Lourdes: solidarietà alla sofferenza, volontariato in carriera?

dal nostro inviato il Direttore Rita Occidente Lupo

A Lourdes c’è chi viene per la prima volta, appagando un desiderio da tempo nel cassetto e chi ormai è habituè. C’è chi trascorre giornate intense di preghiera e meditazione nel silenzio e chi si prodiga a destra ed a manca per servire, soccorrere, aiutare le migliaia d’infermi che in tale luogo, continuano ad accorrere in cerca di pace e di forza, per affrontare la propria condizione. Tanti ammalati dichiarano di non pregare per sè, ma per altri! Il miracolo di Lourdes, proprio questo: l’accettazione del proprio stato, anche nella sofferenza imprevista. Ed accanto alle carrozzine che ricordano anche le antiche barelle, sempre coloro che desiderano rendesi utili, in una gara di generosità. Ma non per tutti, il messaggio di Bernardette, viene poi vissuto nel proprio ambiente. Lasciata la terra francese, come se si dissolvesse ogni pia intenzione nel riprendere la routinaria quotidianità.

Ecco perchè  a Lourdes, i giovani di tutto il mondo si danno appuntamento, si rafforzano nell’andare all’altro bisognoso, prestando le proprie energie a chi impossibilitato all’autonomia di vita. Chi viene a Lourdes, dinanzi ad una vetrina della sofferenza a cielo aperto, desidera ritornare per servire il prossimo. Di qui le stagioni che passano, i capelli che incanutiscono…le medaglie sul petto che crescono! Perchè se da una parte c’è chi davvero intende accostarsi al prossimo di qualunque razza, dal’altra c’è il prurito protagonistico che neanche qui, cessa!

Per chi dello spirito di Lourdes, non fa tesoro. nel senso che proprio in tal universo, cercano di strappare una marcia di notorietà, sentendosi appagato dall’esteriore bon ton. E con molto orgoglio si muovono pavoneggia bretelle, distintivi…cimeli di anni andati, di esperienze maturate…chissà se anche di ulteriore testimonial di quella santità alla quale la Vergine fece appello, nell’invitare un’ Umile Pastorella ad essere ambasciatrice di salvezza!

Penitenza, penitenza…questo il messaggio che viene dalla Grotta e che dovrebbe far capire che se da una parte all’altra del globo, dal 1858, milioni di persone sono transitati per Lourdes ed i flussi non stoppano tuttora, c’è una spinta interiore forte, una chiamata, un invito a venire in tale terra benedetta, “per lavarsi alla fontana” e lasciare la propria umanità incline alla caducità, per assumere una nuova vita spirituale, che parte proprio dal farsi piccoli, com’era Bernardette, scoprendo attraverso la preghiera, il vero fine dell’esistenza!