Anniversario della nascita di Padre Pio

Padre Giuliano Di Renzo

“Padre, è giunta l’Ora! Glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché Egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l’opera che tu mi hai affidata.
E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Quando ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi. Nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della Perdizione. Io dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo,, come io non sono del mondo.
Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal Maligno.
Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno per la loro parola crederanno in me. Perché tutti siano una cosa sola.
Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anche essi in noi una cosa sola e siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi ai dato prima della creazione del mondo. ..perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro” (Gv 17 passim).
E’ la mirabile Preghiera Sacerdotale con la quale Gesù conclude la confidente apertura del suo cuore ai suoi amici. avendoli uniti a sé partecipando ad essi il dono del suo sacerdozio e nutriti di sé con la recente Eucarestia scioglie per sé e per loro, e in loro per noi anche, la splendida affascinante sua preghiera di Figlio al Padre prima di sprofondare nell’angoscia della lotta tremenda con l’oscuro terribile spirito del Male, con la personificazione del cosmico immane buco nero che è la morte, la notte che quale cosmica immensa notte tutto il mondo inghiotte con i suoi lunghi tentacoli e nulla fa fuggire da sé una volta inghiottiti.
Parole che la Madre Chiesa ci ha fatte meditare nella liturgia della Santa Messa in questi ultimi giorni per introdurci con la rivelazione dello Spirito Santo nel mistero della profondità di Dio facendoci così intravedere e anticipare nell’esperienza interiore della contemplazione della preghiera quel che sarà la futura nostra beatitudine eterna che nel dono stesso dello Spirito lo Spirito a noi annuncia.
Dio! Sono molti oggi che a Dio non credono perché Dio non vedono, non sentono e non toccano. A costoro si può suggerire che se all’interno del sistema mondo possiamo conoscere la nostra posizione di tempo e di spazio, ci potremmo poi chiedere dove l’universo considerato nell’unità della sua totalità trova alloggio? La domanda pare insensata. L’universo come sistema è e non sta nello spazio e nel tempo. Per via delle trasformazioni relativistiche sviluppate da Galilei ad Einstein non possiamo neanche sapere e misurare il moto di un sistema rispetto a un altro rimanendo all’interno del proprio sistema. Dio dunque non ha né luogo né tempo, Dio è.
Raffrontiamoci con il nostro io. Siamo noi, siamo dentro di noi, il nostro corpo è nostro ed è e questo io che il nostro corpo con noi vive. Senza l’io nostro personale che lo anima e lo vivifica il nostro corpo è inerte cadavere, non più persona ma cosa destinato a sciogliersi nei suoi elementi.
Sezionando il nostro corpo non incontreremo mai il nostro io, la persona che noi siamo. Non si vede, non si sente, non si tocca eppure siamo. La persona non è cosa e non si scopre ma è incontro.
Viene la risposta di Gesù a Filippo che gli chiedeva: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”. “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre.
Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che il Padre è in me e io nel Padre? Credetemi, io sono nel Padre e il Padre è in me. Credetelo almeno per le opere stesse ”. (Gv 14,8-11).
Chi vede me! Conoscetemi nel mio agire e operare. Come la luce, l’essere della persona è il suo manifestarsi, la persona è la sua azione.
Lasciamo che le perle evangeliche sopra riferite calino sino a noi come onde da eterne sponde lontane, voci di soavissima e profonda Verità che il Cuore appassionato di Cristo riversa confidente in noi dai profondi abissi di Vita del suo amore senza limiti e lasciamole distillare come miele dentro il nostro povero cuore oppresso e tradito dalle tragiche illusioni della vita.
Se invece di impazzire nella ricerca affannata di altre sorgenti che nascondono in sé acque sempre più amare sostassimo un poco sul Vangelo e ci lasciassimo illuminare e avvolgere dalla musica dello spirito di parole che hanno forza di vita e dolcezza di eternità ! Amiamo divagarci in letture e che distolgono e non dissetano, fuggiamo il silenzio come da un pericolo che ci angoscia e ogni pausa pare a noi nascondere una perdita e insidia. Inquieti e guardinghi come Caino, come Adamo ed Eva dopo la colpa e quella che era la brezza vivificante dello Spirito di Dio è diventata in noi oscura voce di imminenti tempeste.
Infatti per quanto si voglia coprire la storia umana di ori come di maschere le mummie dei faraoni essa è storia del formicolare quotidiano della morte entro le vene della nostra natura devastata dal disordine delle nostre passioni che ci scuotono sin nelle midolla. Venti furiosi che la modernità riversa su di noi, dio Moloc avido della nostra carne umana.
Non percepiamo più la brezza aurorale e la luce rifulgente del giorno qual è lo Spirito di Dio che spirando accarezza disseminando bontà e splendori di colori di luci e di vita. Appunto Dio creatore.
Come accade sempre scorrendo la Parola scritta di Dio ogni brano è tutto un mondo di vita, una sintesi del cosmo dello spirito, come una goccia d’acqua lo è del mondo materiale brulicante di vita, come un lato di cristallo è scrigno di regolari affascinanti reticoli di atomi.
Se facessimo scendere in noi stilla a stilla quelle parole di inaudita bellezza e semplicità e di profondità di verità scopriremmo in esse tutto il mistero del nostro venire alla vita e del nostro cammino verso le vette. Dove splende in pienezza la luce del sole che tutta rischiara e riscalda la mostra anima e dà ad essa completezza di essere e conquista di compiuta personale eterna identità.
I Gruppi di Preghiera sono sentinelle nella notte del mondo.
Suggeriti dalla carità di Cristo nel cuore del Venerabile Pio XII e di San Pio da Pietrelcina – ricordate le parole di tenerezza di Gesù ricordate anche dai francobolli del Vaticano del 1942: Flagrante bello misereor super turbam. Ho tanta pena per la gente nel divampare della guerra – i Gruppi di Preghiera sono più che mai necessari oggi in cui la guerra si è fatta ancora più terribile e immensa essendo entrata nei cuori sotto l’ignobile apparenza ingannatrice universale di pace. Ci pare di essere in periodo di pace mentre il fuoco degli infausti cavalieri apocalittici del mondo sotterraneo del Male vanno inferendo morte sotto apparente dono di vita. Infatti non necessariamente e non sempre vitalità è sinonimo di vita e l’inquieta trasgressività mentre pare affermare la persona distrugge e si svela forza della disperazione senza sfondo alcuno di speranza.
Abbiamo ricevuto il compito oggi apparentemente ingrato di portare la luce e il calore dell’amore nella società odierna baldanzosa ma svuotata di sé, che mentre ad ogni idolo dà cittadinanza la toglie a Dio. Idolatra di sé ha di sé paura perciò toglie poi voce a Dio al fine di stare senza turbarsi nella mala quiete del Male. Male del mondo è l’assenza della speranza, la mancanza del futuro e la certezza della morte e conseguentemente del sentimento della brevità e totale inutilità della vita.