Due calciatori dalle notevoli, inespresse potenzialità: Pio Sergio Farina, Egidio Sironi

Una singolare interazione/intersezione calcistica tra  due carriere svoltesi in  àmbito semiprofessionistico, quelle di Pio Sergio Farina e di Egidio Sironi: iniziata nel 1972,Egidio militava in prima squadra della Salernitana nel torneo di serie C mentre Pio Sergio faceva parte dei “pulcini” della compagine granata,e conclusasi nel 1985 quando ambedue giocarono nella Nuova Sanseverinese in ‘Promozione’.Per attingere vette elevate,non sono sufficienti  qualità tecniche, potenza, velocità, notevoli doti atletiche, occorre vengano integrate da quel pizzico di benevolenza da parte della Dea Bendata,da una sana obbedienza alle disposizioni impartite dal mister e dal rispetto di regole quali quelle del non lasciarsi travolgere dalla vita mondana, dai vizi, dai piaceri. Molti sono stati, sono e sempre saranno i giocatori che hanno calcato, tuttora calcano, e calcheranno scene calcistiche secondarie sfiorando palcoscenici di categorie importanti, ma meritevoli di miglior sorte. A titolo di paradigma possiamo citare    il caso di due calciatori di indiscutibili requisiti tecnici e doti atletiche,assai promettenti,  che davvero potevano ambire a categorie importanti, ma nel corso della loro esperienza, sicuramente a causa del loro carattere ribelle e non sottostante a ferrea disciplina ed al rigore tattico imposto dai loro allenatori, hanno soltanto accarezzato un sogno; iniziando e  poi ritrovandosi,a fine carriera,nella stessa squadra. Egidio Sironi (classe 1954) e Pio Sergio Farina (classe 1962), mio fratello, hanno avuto un percorso analogo. Sironi vinse una gara  di abilità tecniche, a carattere nazionale, il Torneo NAGC riservato a calciatori undicenni e dodicenni, svoltosi a Coverciano nel 1965; la seconda posizione venne conquistata – pensate   un po’ – da tale Giancarlo Antognoni, futuro campione del mondo con la Nazionale al famoso Mondiale del 1982 svoltosi in Spagna e che incoronò Paolo Rossi quale indiscusso leader con  i suoi fantastici gol. Sironi ha militato nella Salernitana in serie C, durante l’anno 1971/72 e nel corso dell’annata successiva; poi, la Quarta Serie, tra le altre squadre il Potenza, concludendo la carriera a Mercato San Severino, nella Nuova Sanseverinese (campionato di Promozione)  dove ebbe, quale compagno di squadra, Pio Sergio Farina. Nel 2009 era mister Sironi ad allenare il settore giovanile della Salernitana, allorquando la compagine granata si aggiudicò il torneo Allievi Regionali, conseguendo il titolo di Campione della Campania. Altra promessa che non è riuscita a manifestare in pieno l’innegabile  talento ed il potenziale di cui era dotato, Pio Sergio Farina. Il quale, durante la sua iniziale esperienza ha giocato nelle Giovanili della compagine di Vietri sul Mare, il Vietri Raito, e della formazione di Cava de’ Tirreni, la Cavese; accanto a calciatori quali: Giuseppe Galderisi  (centravanti dell’Italia ai Mondiali del 1986, dove gli Azzurri vennero eliminati dalla Francia di Platinì),  Francesco Della Monica (ha giocato in serie A nella Juventus e nell’Empoli), Antonio Magliocca e Sergio Mari (entrambi in serie B con la Cavese), Marco Pecoraro Scanio (serie A militando nel Cagliari, nell’Avellino e nell’Ancona). Analogamente a tanti altri genitori,i nostri  non erano propensi a far approdare, in  una compagine calcistica del Nord, il figlio, che era stato visionato da osservatori del calibro di Mario Corso e Angelo Sormani. Dunque, Pio Sergio faceva parte della rosa dei calciatori della Cavese,pronto a gettarsi nella mischia qualora fosse presentata  l’opportunità, quando la compagine metelliana durante la stagione 1980-1981 vinse il  torneo di serie C sotto la guida di Pietro Santin. Nella “Dante Beretti”, competizione riservata alle squadre giovanili (età dei calciatori compresa tra 16 e 20 anni) delle società di serie A, B e C, Pio Sergio giocava centravanti oppure da mezza punta; durante una gara col Bari, venne marcato da tale Nicola Caricola (che poi arriverà in serie A, nella Juventus, Genoa e Torino),  in un altro incontro fu affrontato da Carmine Della Pietra, del Napoli (anche questi perverrà alla serie A, giocando con i partenopei); in ambedue le partite Pio Sergio  andò in gol, realizzando una rete contro il Bari e addirittura una doppietta contro gli azzurri partenopei. Ma i mister Gennaro Olivieri e Corrado Viciani (famoso ideatore del gioco corale, il ‘gioco corto’, modulo che condusse la Ternana a trionfare in due tornei consecutivi, la serie C e la serie B negli anni Settanta), pur apprezzando doti tecniche ed atletiche del Nostro (all’incirca 70 Kg di peso e quasi 1,80 m. di altezza, idonee misure dell’ ”attaccante ariete”), ritenevano che il calciatore le vanificasse a causa della sua indisciplina tattica e di un egoismo tecnico di natura ‘anarchica’. Durante gli anni 1983 e 1984, alcune esperienze all’Elettrocarbonium di Narni (Quarta Serie) ed alla Scafatese (Promozione); poi, le annate successive con la Nuova Sanseverinese in Promozione dove giocò insieme a Sironi, per concludere con una breve parentesi nella Battipagliese e, intorno al 1990, nella Valentino Mazzola di Coperchia, squadra nata nel 1954, della quale uno dei fondatori nonché primo capitano fu il nostro genitore Luigi. Una forma acuta di tendinopatia infiammatoria, malcurata, ed i postumi d’essa scrissero la parola ‘fine’ sul libro della avventura calcistica di Pio Sergio.

Giuffrida Farina  

Nella foto Una formazione della Nuova Sanseverinese,torneo di Promozione Campania,1984 – 1985.  Indicati con la freccia: il primo calciatore in alto a sinistra, Pio Sergio Farina; accosciato, in basso, il primo calciatore a destra, Egidio Sironi.