Giffoni Valle Piana: alla Truffau Serena Autieri con “La Sciantosa”

Uno spettacolo scritto in maniera egregia ed interpretato in maniera strepitosa. Con “La Sciantosa” di Vincenzo Incenzo (regia di Gino Landi e direzione musicale di Enzo Campagnoli) interpretata da un’instancabile Serena Autieri, prosegue la X Stagione Invernale di Giffoni Teatro.

Sarà lei, giovedì 15 febbraio (alle 21) sul palco della Sala Truffaut della Cittadella del Cinema di Giffoni Valle Piana, la protagonista assoluta di questo un one woman show in cui rilegge in chiave nuova ed attuale il caffè chantant attravreso un lavoro di ricerca e rivalutazione nel repertorio dei primi del ‘900 dei brani più conosciuti e coinvolgenti.

«Tra una rima recitata e una lacrima intendo riportare al pubblico quelle radici poetiche e melodiche ottocentesche e quei profumi arabi, saraceni e americani che Napoli ha ruminato e restituito al mondo nella sua inconfondibile cifra – racconta la Autieri – Ho voluto fortemente mantenere il clima provocatorio e sensuale di quei Caffè, e ricreare in teatro quel rapporto senza rete con il pubblico, improvvisando, battibeccando, fino a coinvolgerlo spudoratamente nella “mossa”, asso nella manica di tutte le sciantose».

Il pretesto dello spettacolo è la prima grande protagonista di quel mondo, Elvira Donnarumma, “a capinera napoletana”, colei che sovvertì le regole dell’apparire; bassina, tarchiata, ma con una voce che toccava le corde dell’anima. Colei che raccolse i fiori sul palco di Eleonora Duse e Matilde Serao, che rifiutò per spirito patriottico il contratto in Germania, che sfidò la sua malattia ogni sera fino alla morte pur di non abbandonare il pubblico; lei che avvolta dalla bandiera italiana, in precario equilibrio e con gli occhi pieni di lacrime, cantò “Addio” davanti a tutta Napoli che la acclamava. La Autieri legge Donnarumma in controluce, sdoganandone la fisicità, recuperata attraverso il gesto e la parola, in un’ora e mezza di spettacolo senza rete, sola sulla scena, attraversata dalla cometa elegante di un mimo ogni tanto a cadenzare il flusso narrativo.

La protagonista entra a schiaffo, con i panni di Pulcinella nei luoghi e nei codici del caffè concerto e del varietà, ed è subito Napoli, arte di arrangiarsi, gioia e disperazione, mare romantico e vulcano incandescente. È guerra, colera, miseria ma è anche resurrezione, sorriso, amore. Poi, via la maschera, e d’incanto Napoli è femmina. Una “mossa”, una rima recitata, una lacrima, ed eccole, quelle radici poetiche e melodiche ottocentesche e quei profumi arabi, saraceni, americani che ‘o paese d’’o sole ha ruminato e restituito al mondo nella sua inconfondibile cifra.

«È cafè chantant ma è anche talent show di oggi, perché cambiano i codici ma non il messaggio – conclude l’autore Incenzo – è sguardo critico al presente, allo strapotere dell’immagine tritatutto, alla mai troppo considerata meritocrazia, ai valori al tramonto di patria e di famiglia. Ma è soprattutto amore, identità, rivendicazione. E passato che guarda al futuro».

Lo spettacolo andrà in scena alle 21; il prezzo del singolo biglietto è di 28 euro.