Salerno: permessi sosta disabili anche ai “furbetti”

Paolo De Leo

A Salerno e in provincia il contrassegno per disabili spesso viene elargito senza regolare diritto. Adesso l’iter per riceverlo sulla carta è ampio poiché chi lo richiede deve fare una visita all’INPS, che determina l’esito tramite una commissione apposita, che molto spesso prende solo visione delle carte senza chiamare l’interessato a visita. La visita dal medico legale e poi presentare le carte di accoglimento della domanda al comune di appartenenza, di prassi: se la domanda viene accolta, il contrassegno viene rilasciato per un periodo che può variare da un minimo di 3 anni ad un massimo di 5. Il Ministero di competenza qualche anno fa  mise agli arresti molti dottori e poliziotti del salernitano con l’accusa di falso in atto pubblico e truffa ai danni dello Stato, lasciando anche chi ne ha realmente diritto senza nè contrassegno nè pensione nè accompagnamento, perché visionati da uno o più. La direzione dell’ASL di Salerno, una volta tornati a lavoro i colpevoli, li ha fatti sorvegliare da una commissione di vigilanza costituita appositamente per l’occasione, ma non ha revocato i permessi emessi a quelle persone a cui non è stato riconosciuto lo stato di invalido civile. Questa, purtroppo, è una situazione di stallo, che va avanti da tempo e solo da poco hanno deciso di fare qualcosa e non rilasciare i pass con facilità come prima. I disabili reali sono discriminati sia dagli uomini di legge, che dalla gente comune perché etichettati come diversi, ma  in realtà bisognerebbe capire la reale definizione di normalità che  non esiste, poiché soggettiva, quindi diversa da persona a persona. La cosa è stata resa possibile con il tacito benestare dei comuni e delle relative forze dell’ordine competenti. Nel Nord Italia il fenomeno “I furbetti del cartellino” viene combattuto, ma al Sud è ancora in alto mare e non sembra per niente diminuire. Questo il motivo per cui i vigili urbani hanno dato una scadenza ai contrassegni per invalidi, con lo scopo di poter vigilare di più, perché l’invalido a scadenza del permesso deve rifare tutto l’iter burocratico. Il problema sussiste anche perché i posti contrassegnati agli aventi diritto, perché riconosciuti come disabili, in molti Comuni vengono utilizzati da persone che non hanno esposto il contrassegno sul parabrezza dell’auto, ma mettono l’auto o il motociclo in quel posto per due motivi: il primo, riguarda sicuramente la vicinanza del luogo da raggiungere e il  secondo è l’omertà di chi chiude un occhio; intanto, il disabile che necessita della facilitazione messa a disposizione dal Comune, la trova occupata e il 90% degli occupanti non ha  diritto all’occupazione del posto  senza la dovuta autorizzazione. Ecco cosa non si può fare con il contrassegno disabili:

  • parcheggiare il veicolo nelle località ove vige divieto non contrassegnato da segnali stradali ma dalle disposizioni degli artt. 157 e 158 del Codice della Strada (es. sosta affiancata ad altri veicoli, sosta sui marciapiedi, sosta sugli attraversamenti pedonali, sosta in corrispondenza e/o prossimità degli incroci ecc.)
  • parcheggiare dove esposto, in zone di divieto o limitazione, oltre al cartello stradale di divieto, anche il pannello integrativo che prevede la rimozione

Deve essere esposto in originale in modo ben visibile sul parabrezza anteriore all’interno del veicolo, solo se in uso e a servizio del disabile, durante il periodo di sosta.

Ecco cosa invece deve fare obbligatoriamente un possessore del contrassegno: deve essere sempre in possesso della persona disabile durante la circolazione del veicolo ed esibire il permesso ai controlli di Polizia Stradale.