Napoli: Sappe su decesso detenuto a Poggioreale

Un detenuto è morto nel carcere di Poggioreale a Napoli. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.“Alba tragica nella Casa Circondariale di Napoli Poggioreale, ove questa mattina verso le ore 6.00, nella cella 27 del primo piano del Padiglione detentivo Milano, è  stato rinvenuto il corpo senza vita di un detenuto. C.L., cinquantaquattrenne di origini napoletane, è deceduto per cause naturali a seguito di un arresto cardiocircolatorio. Il detenuto,  con posizione giuridica di definitivo con fine pena 2019 per estorsione ed altro aveva fatto ingresso in istituto il 28/06/2017 per revoca semilibertà ed era nella cella con altri sette compagni di detenzione”, spiega Emilio Fattorello, segretario nazionale SAPPE della Campania. “Ci troviamo dunque a commentare l’ennesimo tragico evento critico all’interno di un penitenziario della regione Campania in un’estate di fuoco. Poggioreale, che ospita circa 2.100 detenuti, vive in maniera drammatica un sovraffollamento della popolazione detenuta di 700 unità, che ha ripercussioni negative sul personale della Polizia Penitenziaria che opera con ben 300 unità in meno nei diversi ruoli previsti dalla pianta organica. Il  SAPPE Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria della Regione Campania entra in stato di agitazione ed annuncia eclatanti azioni di protesta contro l’Amministrazione Penitenziaria nel prossimo mese di settembre per lo sfacelo e l’abbandono totale negli istituti e servizi Penitenziari che saranno oggetto di comunicati e conferenze stampa per il recupero della dignità professionale di una Forza dell’ordine dello Stato quale è la Polizia Penitenziaria”. Aggiunge da Roma Donato Capece, segretario generale SAPPE: “La situazione nelle carceri resta allarmante: altro che emergenza superata! Dal punto di vista sanitario è semplicemente terrificante: secondo recenti studi di settore è stato accertato che almeno una patologia è presente nel 60-80% dei detenuti. Questo significa che almeno due detenuti su tre sono malati. Tra le malattie più frequenti, proprio quelle infettive, che interessano il 48% dei presenti. A seguire i disturbi psichiatrici (32%), le malattie osteoarticolari (17%), quelle cardiovascolari (16%), problemi metabolici (11%) e dermatologici (10%).” “Altro che dichiarazioni tranquillizzanti, altro che situazione tornata alla normalità. I problemi del carcere sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento da quando vi sono vigilanza dinamica e regime aperto per i detenuti”, conclude il leader del SAPPE. “Quelli del carcere non sono problemi da nascondere come la polvere sotto gli zerbini, ma criticità reali da risolvere. I numeri dei detenuti in Italia sarà pure calato, ma le aggressioni, le colluttazioni, i ferimenti, i tentati suicidi, i suicidi (quasi 40 dall’inizio dell’anno!) e purtroppo anche le morti per cause naturali si verificano costantemente, spesso a tutto danno delle condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria che in carcere lavora 24 ore al giorno”.