Napoli: Poggioreale, Sappe su incendio in carcere

Ennesimo grave episodio nel carcere di Napoli Poggioreale, segnatamente presso il Reparto detenuto Livorno dove sono ristretti i detenuti con particolari problemi psichici e gli internati negli ex Opg. Spiega Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Alle 8.30 di questa mattina, nel Reparto detentivo Livorno, un detenuto italiano, P.L., in stato del tutto confusionale ha incendiato materasso e tutte le suppellettili presenti nella cella, provocando intossicazione a tutta la restante popolazione detenuta (22) nonché al personale di polizia penitenziaria. Sono stati momenti di vero panico in quanto si son dovuti far allontanare tutti i detenuti presenti ed accompagnarli presso il locale passeggio. Un grazie di cuore a tutto il personale di Polizia Penitenziaria che con professionalità e abnegazione ha evitato che la situazione diventasse ancora più drammatica. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Poggioreale a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza”. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, aggiunge: “E’ solamente grazie ai poliziotti penitenziari, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie. Contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria e dalla Giustizia Minorile e di Comunità. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria.  Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento. Ed il Corpo di Polizia Penitenziaria, che sta a contatto con i detenuti 24 ore al giorno, ha carenze di organico pari ad oltre 7.000 Agenti”.“Non è un caso se, da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, gli eventi critici nelle carceri sono decuplicati” evidenzia infine Capece. “Davvero non comprendo come si possa aver avuto il coraggio, nella recente legge di modifica della legge penale e penitenziaria, di estendere ancora di più la vigilanza dinamica nelle carceri, che vorrà dire più caos e violenza nei penitenziari. Non ci si ostini a vedere le carceri con l’occhio deformato dalle preconcette impostazioni ideologiche, che vogliono rappresentare una situazione di normalità che non c’è affatto: gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio – aggrediti da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno, come dimostra quel che è accaduto questa mattina nel carcere di Napoli Poggioreale”.