Baronissi: rottamazione cartelle esattoriali, Siniscalco “Basta prese in giro!”

Ritengo aberrante e vergognoso ciò che leggo nella risposta del sindaco Gianfranco Valiante riguardo alla questione della rottamazione delle cartelle esattoriali per i tributi locali. “No grazie. Il Comune di Baronissi –  scrive – ha bilancio sano e conti in ordine ed è fermamente contrario a tale ipotesi che ha il significato di iniquità fiscale, furbesche scappatoie, disprezzo per i cittadini virtuosi che ottemperano ai loro doveri civici”. Questa prima parte merita un attento esame. Tralasciamo il bilancio sano ed i conti in ordine di cui parleremo in altra occasione con carte alla mano. Sulla contrarietà, invece, per iniquità e tutto il resto che ha citato, avrei davvero tanto da dire. Cominciando dalle menzogne che si continuano a raccontare ai cittadini per i quali non si ha alcun rispetto. Perché? Ebbene, quelli virtuosi non avrebbero nulla da pagare proprio in quanto non hanno alcun debito pendente, quindi non sono assolutamente parte in causa. Per gli altri, invece, ci sarebbe stata la possibilità di mettersi in regola pagando a rate e senza interessi o mora. Questa è iniquità? Queste sono scappatoie furbesche? No! Questo è solo lo sfacciato e spudorato tentativo di prendere ulteriormente in giro i cittadini di Baronissi. E questo mi porta al resto di quanto vergato dal sindaco quando scrive che: “E’ un’azione in linea con la stragrande maggioranza delle Città italiane ed è coerente col valore del rispetto reciproco fra Istituzione e contribuente”. Dunque la stragrande maggioranza delle città italiane non seguono l’indirizzo dell’attuale Governo? E’ questo che in sintesi sta asserendo Valiante con questa dichiarazione. Certo perché il decreto legislativo sulla rottamazione delle cartelle esattoriali è frutto dell’attuale maggioranza di centro sinistra di cui il sindaco di Baronissi fa parte. Smentisce quindi la sua appartenenza? Critica le scelte del suo partito? Da quello che dichiara umilia anche il suo omologo di Fisciano, Vincenzo Sessa, che sinceramente non merita di essere trattato in questo modo solo per una questione di autotutela che si basa sul nulla. Perché Gianfranco Valiante non ha il coraggio di ammettere che ha sbagliato? Capita a tutti qualche volta. In ultimo vorrei sottolineare che lo “sprovveduto populista” è colui che non riesce a rendersi conto delle reali necessità dei suoi cittadini e per questo ignora completamente la realtà locale e, per tutto quanto sopra, la realtà generale, dimostrando così di “disprezzare i doveri civici”.