Salerno: FGS, Cicalese su giornalisti mal pagati

Numerosi giornalisti salernitani lamentano ragionevolmente mancanze di adeguati compensi per lavori impegnativi come ricercare, elaborare, scrivere e raccontare notizie riguardanti città e provincia e regione e, perché no, Stato. Incresciosa ed irragionevole situazione che merita giusta attenzione da politica e cittadinanza, poiché sempre più spesso “lavoro” non crea dicotomia con “denaro” ma con “beneficenza” o “curriculum” o “piccolo rimborso”, in ogni caso impossibile da accettare per professionisti che spendono intere giornate per raccontare a tutti Salerno e non solo. Bisogna quantificare adeguatamente lavoro e remunerazione per attività svolte, dando peso a competenze e preparazione ed evitando inutili aste a ribasso che in tanti settori riducono a pochi centesimi percentuali qualità del servizio e recupero di spesa. Lavoro, giustizia sociale e dunque dignità di onesti lavoratori (a prescindere da settori di riferimento) non possono essere quantificati esiguamente, come da sempre affermato da socialisti giovani e non. Scuse ormai divenute consuetudini, quali “opportunità per fare curriculum” non possono più essere tollerate. Lavoro vuol dire occupazione, occupazione vuol dire tempo speso per giungere a gratificazioni economiche necessarie per sostentamento personale e/o familiare: per determinate categorie lavorative, lavoro vuol dire invece precarietà a tempo indeterminato. Solidarietà piena a giornalisti, dunque, fotografi, operatori televisivi, lavoratori tutti che spendono tempo in cambio di briciole, insufficienti perfino a sfamare formiche. “Senza articoli” si può scrivere – come dimostra questo comunicato, seppur in modo approssimativo – ma senza articoli giornalistici non si garantisce adeguata informazione a chiunque ne abbia voglia.