Sarno: Agovino “Si scrive Canfora si legge danno”

Stanno arrivando al comune di Sarno, le prime sentenze in materia di risarcimento emesse dal Tribunale di Salerno in favore dei familiari delle vittime della frana del 5.5.1998. Molti ricorderanno l’entusiasmo con il quale l’anno scorso il Sindaco di Sarno annunciava che,  grazie al certosino lavoro della sua amministrazione, era stato approvato un emendamento alla Legge di stabilità con il quale si dava soluzione definitiva al problema dei risarcimenti ai familiari delle vittime delle frane del 5 maggio 1998. Entusiasmo seguito, poco dopo, da un immediato e repentino dietro front. Con lo scarico della paternità dell’emendamento su altri. Ma come è andata a finire? Male, ovviamente. Danni per tutti. Per i familiari delle vittime, che a ben 17 anni dall’evento, hanno dovuto attendere un altro anno per vedersi riconoscere quanto in loro diritto. Danni morali irreparabili per l’intera comunità sarnese, che ha subito l’umiliazione di vedere sancito in un provvedimento di legge che i Sarnesi sono cittadini di serie B. Per la città di Sarno. Che ora si trova esposta, in solido con lo STATO e con l’ex Sindaco, a un onere che supererà largamente i 60 milioni di euro. Per il Comune si tratta di una somma superiore all’intera spesa corrente prevista per il 2017; somma lievitata e destinata a lievitare ulteriormente per effetto di rivalutazione, interessi e spese legali. Riteniamo che il responsabile assoluto di tutto ciò sia il sindaco Canfora e la sua maggioranza. Infatti il Consiglio comunale monotematico, , chiesto dalla minoranza, dava mandato – delibera 12/2016 – all’amministrazione di adoperarsi per far approvare dal governo amico un articolato normativo che ponesse riparo all’emendamento beffa partorito dall’Amministrazione Canfora, sulla falsariga dell’emendamento già presentato alla Camera ed allegato alla stessa delibera a firma Fanucci, Iannuzzi ed altri. Ma la norma, poi effettivamente approvata (art. 5 DL 113/2016), non rispecchia la volontà del Consiglio Comunale e le intese raggiunte con tutti gli interessati. Anzi questo DL, sembra un vero schiaffo per Canfora e compagni. Abbiamo un Sindaco completamente screditato. Ha cercato, con fare furbo e senza alcun garbo istituzionale, di scaricare le responsabilità di un provvedimento sbagliato su altri e più alti livelli romani: “il testo licenziato dalla Camera dei Deputati non è quello atteso”. E da Roma gli hanno restituito il favore con gli interessi, con l’inevitabile boomerang. Non staremmo qui a scrivere queste righe se non fosse per il fatto che il boomerang non colpisce l’Amministrazione, ma colpisce Sarno, l’intera comunità Sarnese. Mentre il Sindaco, e i suoi assessori corresponsabili di questo disastro, continuano tranquillamente ad amministrare, e con ogni probabilità a fare altri danni al paese. Ora va trovata una soluzione che non può essere affidata ha chi ha ripetutamente dimostrato la sua incapacità. Rivolgiamo un appello al sindaco, quello di dimostrare per una volta l’attaccamento al paese e non alla poltrona. Lei ha fallito miseramente perché non ha più nessuna credibilità a livello nazionale, come i fatti dimostrano agevolmente. Lei ha fallito miseramente perché ha macchiato, con i suoi atti e i suoi comportamenti, a livello nazionale l’immagine di Sarno e dei Sarnesi. Abbia la dignità e l’amor proprio di saper trarre le dovute conseguenze. Si dimetta, lo faccia per il bene di Sarno. Abbiamo provveduto ad inoltrare un’interrogazione all’amministrazione che alleghiamo al presente comunicato stampa.