Salerno: Radicali associazione “Maurizio Provenza” su sentenza Torregiani

Il messaggio previsto dalla Costituzione al Parlamento di Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica dell’ottobre 2013, recita a tal proposito:  “L’art. 46 della Convenzione europea stabilisce, invero, che gli Stati aderenti “si impegnano a conformarsi alle sentenze definitive della Corte sulle controversie nelle quali sono parti”. Tale impegno, secondo l’interpretazione costante della Corte costituzionale (a partire dalle sentenze n. 348 e 349 del 2007), rientra nell’ambito dell’art. 117 della Costituzione, secondo cui la potestà legislativa è esercitata dallo Stato “nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”. In particolare, la Corte costituzionale ha, recentemente, stabilito che, in caso di pronunce della Corte europea dei diritti dell’uomo che accertino la violazione da parte di uno Stato delle norme della Convenzione, “è fatto obbligo per i poteri dello Stato, ciascuno nel rigoroso rispetto delle proprie attribuzioni, di adoperarsi affinché gli effetti normativi lesivi della Convenzione cessino”. La violazione dell’art. 3 della Convenzione europea che, va sotto la rubrica “proibizione della tortura”, pone il divieto di pene e di trattamenti disumani o degradanti a causa della situazione di sovraffollamento carcerario, ma soltanto perché il Parlamento responsabilmente continua ad impedire a distanza di più di tre anni dalla sentenza Torreggiani e dall’autorevole messaggio di Napolitano,  latitante ancora l’introduzione del reato specifico della tortura nel codice penale, così da stabilire le sanzioni in abito penale. Ciò però non vuol dire che si possano decretare sentenze di risarcimento in abito civile, vista l’interpretazione chiaramente univoca, con il rischio concreto  per questo di un gigantesco danno erariale, a cui potrebbero essere chiamati a rispondere anche i funzionari ritenuti responsabili del procurato danno. Dichiarazione di Donato Salzano segretario di Radicali Salerno Ass. “Maurizio Provenza”:  “ il direttore sa benissimo che la sentenza pilota Torreggiani non è un opzione, un consiglio per il Governo e l’Amministrazione Penitenziaria, non c’è interpretazione da fare, ma tutti i funzionari dello Stato sono obbligati a dare seguito. Come per altro il direttore certamente conosce, a tal proposito  il recepimento sul piano interno della Corte di Cassazione per quanto attiene alla superficie di calpestio per ogni ristretto in stanza al netto delle suppellettili.  Si fa molto nonostante le deficienze strutturali, si è ridotta la presenza a matricola, ma vale la pena ricordare che tra le tante altre cose la sentenza Torreggiani obbliga alla fornitura giornaliera di acqua calda per le docce e garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria, ed ancora sulla salubrità e igiene. Su questo c’è ancora da lavorare molto insieme all’Asl e ai fornitori di servizi, al Sindaco quale massima autorità sanitaria, appunto per questo non mancheremo come sempre d’affiancarci da “costruttori di ponti”alla Comunità Penitenziaria, per impedire le violazioni del Diritto e dei Diritti.