I cervelli non hanno frontiere

Giuseppe Lembo

È proprio vero; i cervelli, quelli veri, quelli con caratteristiche superiori, definibili “geni”, non conoscono limiti spazio-temporali. La loro casa è il mondo. Il mondo ben volentieri li accoglie e li fa sentire a loro completo agio. Non ci sono vincoli e/o limiti alla grandezza del cervello umano; è sempre più, una risorsa globale. Lingua, ideologie, religioni e tutte le altre possibili diversità antropiche, non impediscono ai cervelli del mondo, di cercarsi una casa comune ed una patria ovunque; tanto per  bene operare per il bene non solo e tanto proprio, non solo e tanto del proprio paese, ma universalmente per il bene del mondo e dell’uomo della Terra, obiettivo primario di tutti i grandi cervelli e di tutte le grandi conquiste umane, destinate all’uomo di ogni luogo e come tali, non solo egoistici privilegi di pochi.  L’obiettivo del loro pensiero e della loro azione è l’uomo del mondo; la vita dell’uomo; la libertà dell’uomo; la giustizia tra gli uomini; la pace; i valori fondanti dello stare insieme umano; l’etica condivisa; il benessere; la cultura del futuro per garantire non solo il presente, ma anche le generazioni che verranno, costruendo insieme condizioni di sviluppo umano, per il bene di tutti e non solo dei soliti caini del mondo che pretendono tutto per sé. Da loro e solo da loro,  può venire il modello della società organizzata, capace di garantire, tra l’altro, i servizi collettivi; da loro, può venire il senso di quell’umanità diffusa, capace di sviluppare la coesione sociale, la tolleranza, l’insieme sociale per significativi esempi educativi, su cui innervare la libertà come valore, il lavoro come diritto-dovere, la creatività, come forza per inventarsi il futuro. La storia del mondo è una storia di grandi tradimenti nei confronti dei cervelli umani; di quei cervelli geniali che si sono generosamente attivati per il bene dell’umanità, avendone spesso in cambio offese umanamente imperdonabili. Spesso il loro impegno, la loro genialità, il loro donare tutto se stessi per il bene degli altri, non è stato assolutamente capito e riconosciuto. I cervelli, oggi più che mai, non conoscono confini. Vanno dove è necessario andare. L’Italia è il Paese della fuga dei cervelli. Purtroppo, in tanti se ne scappano, per andarsi a realizzare altrove. I cervelli stanno bene ovunque ed ovunque possono realizzare positivamente il percorso del proprio pensiero. L’Italia dei tanti cervelli in fuga è diventata, tra l’altro, anche il Paese di fuga dei cervelli al contrario. Nonostante la fuga di cervelli dall’Italia, molto spesso inopportunamente matrigna, negli atenei del nostro Paese, arrivano stranieri da ogni parte del mondo. Nel 2011 gli iscritti internazionali al MIP sono stati 630 (il 34% in più rispetto al 2010). Tanti studenti stranieri affollano anche la Bocconi. Perché l’Italia? Non solo perché ha concrete prospettive di utile formazione (il made in Italy, il lusso, la moda, aziende come la Ferrari). Oltre a tutto questo, c’è anche il manifatturiero tradizionale italiano di qualità ed il comparto industriale che è parte di un’italianità creativa ben considerata nel mondo. I cervelli del mondo vengono da noi, perché siamo un Paese parte attiva ed intelligente di un mondo dei saperi e della creatività, assolutamente senza confini e senza preclusioni. Le opportunità per chi sa pensare, sono da ricercare dove sono. Le garanzie di libertà possono venire soprattutto dai cervelli, un patrimonio dell’umanità che deve agire sempre più per una civiltà globale.