Battipaglia: Abilmente Insieme su libertà ed uguaglianza disabilità

Art. 19 “Le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere; le persone con disabilità abbiano accesso ad una varietà di servizi di sostegno domiciliari, residenziali e di altro tipo, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere ed essere incluse nella società e impedire che siano isolate o segregate dalla collettività; i servizi e le strutture destinati alla popolazione generale siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattati ai loro bisogni”.E’ stato questo l’argomento principe della discussione portata ieri anche a Battipaglia dal laboratorio voluto dall’Associazione “Abilmente Insieme” presieduta da Simonetta Nunziato. Un dibattito che è l’inizio di una battaglia per ottenere ciò che è, in realtà, un diritto inalienabile della persona: quello all’autodeterminazione. Giacomo Tosi, presidente di Enil Italia ((European Network on Independent Living) e Claudio Roberti, sociologo esperto della disabilità, referente dell’Ateneo Federiciano e vicepresidente di Enil Italia, stanno conducendo una vera e propria battaglia coinvolgendo direttamente le persone con disabilità per creare anche in Italia un movimento forte che possa far riconoscere e tutelare i diritti stabiliti dalla Convenzione Onu , ratificata dall’Italia nel 2009 e dall’Unione Europea nel 2010, ma finora mai veramente attuata.“Voglio che la mia famiglia sia libera ed anch’io voglio essere libero – ha affermato Tosi – La chiave per la vita indipendente è l’assistente personale che viene scelto e formato direttamente dal disabile, in base alle sue esigenze. Voglio essere io a scegliere come vestirmi, quando mangiare, andare in bagno, uscire…” Un concetto semplice che però in Italia si scontra, come ha spiegato magistralmente il professor Roberti , “con i portatori di interessi contrapposti ai portatori di diritti”. “Non vogliamo cooperative che ci invino un giorno una persona ed un giorno un’altra, cosa che ci costringerebbe a denudare ancor più la nostra privacy – ha aggiunto Tosi – abbiamo il diritto di scegliere, di crearci un nostro progetto di vita”“La vita indipendente – ha spiegato dati alla mano il sociologo Roberti – costa di media il 60% in meno sia dell’assistenza attuale che dell’istituzionalizzazione. Pensate che a Napoli la partecipata del Comune che si occupa solo di accompagnare i bambini disabili a scuola costa 5 milioni di euro l’anno. Gli interessi in gioco sono enormi. La nostra battaglia la stiamo portando all’Unione Europea che, sebbene non abbia potere di ingerire sul welfare di uno Stato, può invece chiedere conto di come vengono spese le risorse assegnate. Ed in Italia vengono spese male, nascoste nelle voci di bilancio delle Spese generali”.“In alcune regioni come in Piemonte, dove io risiedo – ha spiegato Tosi – ci siamo riusciti. Basta che ci sia la domanda e che l’Amministrazione sia disposta ad illuminarsi. Attraverso internet mi ha contattato un giovane disabile ricoverato in una rsa (residenza sanitaria assistita). Voleva essere libero. Ci sono andato e ho chiesto agli amministratori quanto costava il suo ricovero: 6500 euro al mese. L’ho aiutato a formulare il suo progetto di vita indipendente, a scegliersi e formare un assistente personale, ora ha bisogno solo di 2300 euro al mese. Ed è libero e felice”. Questa sera il secondo appuntamento, sempre alle 18,30 presso la villa comunale di via Domodossola, per parlare di affettività, sessualità e disabilità. Relatrici la dottoressa Tania Sabatino, sociologa, e la dottoressa Rosa Lanaro, psicologa.