Riceviamo e Pubblichiamo: Accademia della Crusca su neologismi di Ruggiero

Gentile professor Ruggiero, le parole che lei ha inventato non sono errori, sono sue creazioni individuali. Ci chiede se le sue invenzioni lessicali possano avere “un interesse nazionale” e, cioè, se possano entrare nel lessico dell’italiano, ma la risposta è che non sono le istituzioni come l’Accademia della Crusca a decidere “dall’alto” e “dall’esterno” quali parole siano o non siano utili, interessanti o necessarie per una data lingua. Di conseguenza, nessun ente ha il potere di promuovere le parole nuove e di inserirle “d’autorità” nei dizionari. La lingua è un prodotto storico-sociale collettivo che sfugge al controllo dei singoli. I neologismi si affermano quando entrano negli usi di una comunità, si diffondono quindi presso i parlanti, in un certo ambito (letterario, scientifico, tecnico, professionale) o vengono accolte negli usi quotidiani della lingua. I linguisti, e così anche l’Accademia della Crusca, considerano le parole legittimamente appartenenti a una lingua, ancorché nuove, non al momento della loro coniazione, ma quando queste si mostrano ricorrenti negli usi scritti o parlati di una comunità in un lasso di tempo significativo e con una frequenza altrettanto significativa. In particolare, nella sezione del sito dell’Accademia dedicata ai neologismi, la redazione della consulenza linguistica prende in esame alcune innovazioni lessicali che si sono diffuse in tempi recenti nella nostra lingua, scegliendole fra quelle da voi segnalate. Non ci pronunciamo sulle creazioni lessicali individuali. Le schede linguistiche pubblicate costituiscono, infatti, non una proposta o un suggerimento, ma una verifica dell’uso effettivo di una certa voce e una “presa d’atto” della sua esistenza attraverso la raccolta di testimonianze in testate giornalistiche o altri mezzi di comunicazione di grande diffusione. Sperando di esserle stati utili, inviamo i più cordiali saluti.

Redazione della Consulenza linguistica
Accademia della Crusca