Scoutismo e religione: la strada verso la felicita’

Oliviero Ferro*

Ne “La strada verso il successo” Baden Powell così scriveva “se vuoi veramente intraprendere la tua strada verso il successo, non devi soltanto evitare di farti ingannare dai ciarlatani antireligiosi, ma devi dare una base religiosa alla tua vita”.  Parla chiaro e insiste, dicendo “non si tratta solo di frequentare la chiesa o di conoscere la storia della Bibbia o di comprendere la teologia”. Lui dice, con il tipico spirito di essenzialità scout che “la religione molte brevemente esposta, significa: primo: sapere chi e che cosa è Dio. Secondo: utilizzare al meglio la vita che Egli ci ha dato e fare quanto Egli si aspetta da noi. Ciò consiste soprattutto nel fare qualcosa per gli altri”. Non è un qualcosa da vivere solo la domenica, ma bisogna viverlo in ogni fase della propria vita quotidiana. E da anche dei consigli molto concreti: “primo: leggere la BIBBIA, nella quale scoprirai, oltre alla Rivelazione Divina, un compendio meraviglioso di storia, poesia e morale” e poi di leggere un altro vecchio libro meraviglioso “quello della NATURA e di vedere e di studiare tutto quanto puoi delle bellezze e dei misteri che essa ti offre per la tua gioia”. Lo Scout, si dice sempre, deve avere nel suo zaino il Vangelo, la parola di Dio ed è invitato nelle marce, nelle route, nei campi estivi e invernali, in ogni attività, come nella vita quotidiana, di trovare dei momenti per leggere, riflettere e vedere la presenza di Dio viva nella Natura: dentro e intorno a noi. Baden Powell, lo ricorderà anche nel suo testamento, ha capito che “il nostro compito principale in questa vita sia di essere felici…”e aggiunge con gioia “il più corto cammino verso la felicità, e il più sicuro,è di rendere felici gli altri”.Nel libro “Guida da te la tua canoa”  dice qualche cosa di molto interessante e che sarebbe utile da fare conoscere a tante persone che hanno perso l’orientamento della propria vita “Non lavoriamo per un datore di lavoro, ma per Dio e per la nostra coscienza. Ciò significa che siamo UOMINI”. Basterebbero queste semplici frasi per farci capire che lo scoutismo, come qualsiasi altro movimento, non può farne a meno di confrontarsi, di fare entrare Dio dentro, anzi è già dentro. Non possiamo metterlo da parte, altrimenti la nostra vita non avrebbe significato e alla fine ci ritroveremmo con le mani vuote, il cuore stanco e gli occhi spenti.

Padre Oliviero Ferro, missionario saveriano, AE del SA 1 (31-3-2012)