Salerno: Servi di Cristo Vivo, approvazione ufficiale pontificia. Gloria Polo “Bruciata da fulmine, viva per miracolo, viaggio nell’altra vita”

Nello stadio Arechi di Salerno  il XXXI Congresso Internazionale dell’Associazione Internazionale “Rinnovamento Carismatico Servi di Cristo Vivo di Diritto Pontificio”  con la partecipazione di ospiti e conferenzieri provenienti da parte del Mondo (Isola di Malta; Perù; Stati Uniti; Brasile e Colombia) e con la partecipazione straordinaria della dott.ssa Gloria Polo.Il summit resterà per sempre nella storia dell’Associazione, infatti il 6 giugno 2016(giorno della nascita di Padre Emiliano Tardif, Fondatore storico della comunità dei Servi di Cristo Vivo) il Presidente del Pontificio Consiglio per Laici, S.Eminenza Cardinale Stanislaw Rylko e S.E. Mons. Josef Clements (segretario del Pontificio Consiglio), hanno consegnato con cerimonia solenne, il DECRETO di Approvazione definitivo dell’Associazione “Rinnovamento Carismatico Servi di Cristo Vivo di Diritto Pontificio” al Presidente Internazionale Padre Michele Vassallo SDV, ringraziandolo a nome del Santo Padre Papa Francesco e a nome della Chiesa Universale, per il lavoro svolto in questi anni dall’Associazione Carismatica Servi di Cristo Vivo, per la Nuova Evangelizzazione così come voluta dal Santo Padre Giovanni Paolo II. Per questo motivo è stata data lettura ufficiale del Decreto, tra scroscianti applausi. Il Congresso partito alle ore 9:00 con l’ingresso nello stadio dell’effige della Madonna; a seguire, i saluti all’assemblea del Superiore Generale dei Padri Vocazionisti P. Antonio Rafael Do Nascimiento (BRASILE) e del Vice Presidente dell’Associazione Internazionale Dott. Vincenzo Mallamaci (Medico Missionario) Gran Croce al Merito e Diritto Umanitario 2016, ricevuta il 4 giugno c.a. in Barcellona (SPAGNA) un riconoscimento internazionale ricevuto negli anni precedenti anche dal premio Nobel Rita Levi Montalcini. L’intera giornata  dedicata alla preghiera guidata dai Conferenzieri Internazionali appartenenti al Rinnovamento Carismatico Servi di Cristo Vivo tra cui : Padre Elias Vella o.f.m.conv. (Membro del Consiglio Internazionale, nonché Esorcista Ufficiale dell’Isola di MALTA) che ha guidato la preghiera di Liberazione;  Padre Manuel Rodriguez (Membro del Consiglio Internazionale e Direttore della Radio-TV Cattolica di Lima PERU’) e infine Padre Dario Betancourt  (NEW YORK – USA) Segretario Internazionale dei Servi di Cristo Vivo, che ha guidato  la preghiera d’intercessione per la guarigione fisica e spirituale.  Dopo l’intervallo, alle 15:00, ripresa con la recita della Coroncina alla Divina Misericordia, guidata dalla dott.ssa Dott.ssa Maria Teresa Aloise (Medico), proveniente dalla Diocesi di Cassano all’Jonio ed evangelizzatrice della Divina Misericordia, a seguire un momento di animazione della Corale Iinternazionale ed infine la Testimonianza della dott.ssa Gloria Polo. La Celebrazione Eucaristica conclusiva, presieduta da S.E. Mons. Gerardo Pierro (Vescovo Emerito di Salerno), da sempre legato ai Servi di Cristo Vivo. Un ringraziamento all’On. Vincenzo De Luca,   (Presidente della Regione Campania) già Sindaco di Salerno, a cui padre Vassallo ha rivolto un plauso particolare, per aver concesso l’utilizzo dello Stadio Arechi in tutti questi anni. Tra l’enfasi di padre Dario, a vivere nella convinzione dell’amore divino, all’insegna della riscoperta della Misericordia, la toccante testimonianza di Gloria Polo. “Mi trovavo all’Università Nazionale della Colombia a Bogotà- ha proluso-nel maggio 1995, con mio nipote, dentista come me, per preparare una lezione. C’era anche mio marito: pioveva molto e ci riparammo sotto un piccolo ombrello. Mio marito, si avvicinò alla biblioteca del Campus, mentre mio nipote ed io che lo seguivamo, ci rifugiammo sotto degli alberi per ripararci.  Entrambi fummo colpiti da un fulmine. Mio nipote, giovane consacrato, morì sul colpo, mentre il mio corpo fu bruciato. Il fulmine mi aveva carbonizzato: non avevo più i seni e il fulmine  uscì dal mio piede destro, dopo aver bruciato quasi completamente il mio stomaco, fegato, reni e polmoni. Praticavo la contraccezione e portavo una spirale intra uterina in rame. Questo, essendo un eccellente conduttore d’elettricità, carbonizzò le mie ovaie. Finii in arresto cardiaco, senza vita, con scosse a causa dell’elettricità. In tale condizione disperata, mi ritrovai in un bellissimo tunnel di luce bianca, piena di gioia e di pace. Mi sentivo felice e piena di gioia, perché non ero più soggetta alla legge di gravità. Alla fine del tunnel, vidi come un sole da dove proveniva una luce straordinaria. Nel mentre che mi elevavo, realizzai che stavo morendo. In quell’istante pensai ai miei figli e mi rimproverai di non essermi dedicata appieno alla loro cura. In quell’istante di vuoto mi fu possibile vedere tutto il mondo: quello dei vivi e quello dei morti. Sentii i miei nonni e i miei genitori defunti. Ho potuto stringere a me tutto il mondo, era un bellissimo momento! Capii allora di aver sbagliato a credere alla reincarnazione. Fuori del mio corpo capii che avevo sbagliato a vivere lontana dalla fede, 23 anni che non mi confessavo! Ma in quel momento, sentii la voce di mio marito che piangeva e mi chiamava singhiozzando:”Gloria, ti prego, non andartene! Gloria svegliati! Non abbandonare i ragazzi” . E il Signore mi ha permesso di tornare anche se non era mio desiderio. Provavo grande gioia, tanta pace e felicità!  Discesi lentamente verso il mio corpo che giaceva senza vita su una barella, al centro medico del Campus. Vedevo i medici che mi facevano l’elettrochoc e tentavano di rianimarmi dopo l’arresto cardiaco che avevo avuto. Le mie carni morte e bruciate mi facevano male, perchè sprigionavano fumo e vapore. Ma la ferita più orribile era quella della mia vanità: avevo vissuto in funzione del bell’aspetto fisico da curare. Ora era tutto distrutto! In sala operatoria tentarono di pulire le bruciature. Sotto anestesia, vidi ciò che i chirurghi erano in procinto di farmi. Passai un momento orribile ripensando a come avevo vissuto, con a malapena una fede tiepida. Credevo che il diavolo non esistesse, pura invenzione dei preti. Là, nella sala operatoria, vidi dei diavoli venire verso di me perché io ero la loro preda. Io compresi che il peccato non era senza conseguenze e che la menzogna più infame del demonio, era quella di far credere che egli non esisteva. Caddi in un tunnel che mi aspirò verso il basso. All’inizio c’era della luce e questo assomigliava a un alveare d’api. C’era moltissima gente. Ma presto cominciai a discendere passando per dei tunnels completamente oscuri. L’odore era pestilenziale. Atterrai su una piattaforma, non riuscivo affatto a risalire magari lo volessi. A un certo punto, vidi aprirsi al suolo come un gigantesco baratro e un immenso abisso senza fondo con  l’assenza assoluta dell’amore di Dio. Il precipizio mi aspirava ed io ero terrificata, cominciai a gridare verso le anime del Purgatorio per avere dell’aiuto. Capii che migliaia e migliaia di esseri umani si trovavano là, soprattutto giovani. Sentii stridore di denti, grida orribili, e gemiti. Compresi che è là che vanno le anime dei suicidi. Mentre gridavo che ero cattolica scorsi un debole bagliore. Vidi dei gradini al di sopra del precipizio e riconobbi mio padre, deceduto cinque anni prima. Molto vicina e quattro gradini più in alto, stava mia madre in preghiera, illuminata di più dalla luce. Mio padre si mise a piangere tenendo la testa tra le sue mani:”Figlia mia, figlia mia!” diceva. Mamma pregava e capii che essi non mi potevano far uscire di là. Questa volta, una voce si fece sentire, così dolce che fece tremare la mia anima.  Mi fu fatto riflettere sulla mia vita alla luce dei dieci comandamenti che non rispettavo. Fui sorpresa di vedere che alla presenza del Signore, tutte queste orribili creature che mi circondavano, si prosternavano in adorazione. Vidi la Vergine Maria ai piedi del Signore che pregava ed intercedeva per me. La voce mi ricordò ugualmente che Dio vegliava su di me notte e giorno e che in cambio io non Lo pregavo per niente e che m’ero macchiata di tanti peccati. Non ci sono bugie innocenti, tutto viene da satana che è il loro padre. Le colpe che ho commesso con la lingua erano veramente spaventose. Dopo l’esame dei 10 comandamenti, il Libro della Vita mi fu mostrato. Io avrei voluto le parole adeguate per descriverlo. Il mio Libro della Vita cominciò quando le cellule dei miei genitori si unirono. In seguito il Signor mi fa la seguente domanda: ”Che tesori spirituali porti?”  Io vedevo la mia anima che esteriormente, era ben agghindata e stava bene, ma interiormente era una vera fogna e abitava nelle profondità dell’abisso. Voi non potete immaginare la grandezza del mio dolore quando il Mio Libro della Vita si richiuse. Dopo che il Libro della Vita si richiuse, mi accorsi che mi stavo dirigendo verso un pozzo nel cui fondo c’era una botola. Nel mentre vi precipitavo cominciai a chiamare tutti i Santi del Cielo per salvarmi. Con grandissima vergogna, mi misi a singhiozzare. chiedendo al Signore una seconda occasione! Gesù mi tirò fuori dal pozzo e tutte quelle orribili creature si appiattirono al suolo. Quando mi depose, mi disse con tutto il Suo amore che stavo per ritornare sulla terra, con una seconda possibilità. Vidi molte luci accendersi, come delle piccole fiamme d’amore e delle persone che pregavano per me. C’era una fiamma molto più grande, che brillava più d’amore.  Il Signore mi disse che Colui che mi amava tanto, neanche mi conosceva. Mi spiegò che quest’uomo aveva letto un ritaglio di giornale del mattino. Era un povero paesano che abitava ai piedi della Sierra Nevada di Santa Marta ( a nord-est della Colombia). Questo pover’uomo si era recato in città per acquistare dello zucchero di canna. Lo zucchero era stato avvolto nella carta da giornale e c’era una mia foto, tutta bruciata come ero. Come l’uomo mi vide così, senza neanche aver letto l’articolo interamente, cadde in ginocchio e cominciò a singhiozzare con profondo amore chiedendo al Signore,  pietà per me, di salvarmi. Non si lamentava di aver fame; il Signore mi fece capire che questo era amare il prossimo. Sarei tornata sulla terra e avrei dovuto dare testimonianza sempre. D’allora la mia vita completamente cambiata: vivo nell’amore divino e prego, amando il mio prossimo.” Dopo la toccante testimonianza, la numerosa assemblea dell’Arechi ha lodato ancora una volta a piena voce Dio che salva e fa meraviglie per il Suo popolo!