Vallo di Diano: solidarietà all’ignoto cittadino valdianese

Non fosse intervenuta anche la nostra sede sulla questione del taglio dei pini a Sant’Arsenio, forse non avremmo scritto questa lettera aperta. Non fosse stato fortemente percepito il sospetto che l’ignoto cittadino valdianese al quale il Sindaco di Sant’Arsenio fa riferimento in un suo scritto, pubblicato su Facebook e riportato da alcune testate giornalistiche locali, sia un nostro associato, forse non avremmo sentito il dovere di esprimere un nostro parere pubblico. Non fosse intervenuta un’altra associazione ambientalista che, con un’azione decisa, ha bloccato il taglio degli alberi sulla strada d’ingresso alla ridente cittadina valdianese, forse non avremmo subito un colpo indiretto, inferto a tutti coloro i quali, attraverso ogni mezzo legittimo, cercano di partecipare alla vita sociale del nostro Paese. Tralasciamo qui di dare un’interpretazione ai dubbi del primo cittadino, che – a una prima lettura – potrebbero anche risultare irriguardosi nei confronti dei rappresentanti dello Stato Italiano sul territorio. Saranno gli stessi rappresentanti a pretendere spiegazioni, se avranno contezza di quanto affermato da un Sindaco che ha giurato di osservare lealmente la Costituzione della Repubblica Italiana. A noi interessa la posizione dell’ignoto cittadino valdianese. Perché, ancorché tutte le condizioni elencate sopra non si fossero concretizzate, noi avremmo certamente considerato le condizioni di assoluta inferiorità di un semplice cittadino rispetto alle parole di un Sindaco. Infatti, se un cittadino riuscisse, attraverso gli strumenti che lo stesso Stato Italiano mette a disposizione di ciascuno di noi, non ultimo quello del ricorso alla Giustizia, a evitare quello che in cuor suo ritiene un errore amministrativo, un Sindaco non potrebbe mai affermare che il cittadino sta “minacciando” l’amministrazione comunale. Partecipando alla vita sociale e politica, nel rispetto delle leggi, il cittadino starebbe infatti semplicemente esercitando un suo proprio inalienabile diritto. Ci aspettiamo adesso che altri cittadini e, soprattutto, altri ammistratori del Vallo di Diano facciano sentire la propria voce, esprimendo solidarietà all’ignoto cittadino valdianese, così come fa la Sede Codacons del Vallo di Diano  (responsabili dei settori di competenza e associati) con questa lettera aperta. Perché, in questo strano periodo, in cui chi riveste alte cariche si rivolge ad altre importanti istituzioni col termine “bambolina imbambolata”, non vogliamo credere che chi non è allineato a una sorta di pensiero unico, che forgia liste uniche e liste civetta di copertura per liste uniche, debba essere trattato come un cittadino non degno del godimento pieno di tutti i diritti garantiti dalla nostra (molto amata) Costituzione.

 

Roberto De Luca

Responsabile della Sede Codacons del Vallo di Diano