Salerno: grande successo di pubblico per il Vangelo di San Matteo

MariaPia Vicinanza

Una sala stracolma di pubblico, da amministratori locali ad espressioni culturali ed associazionistiche del territorio. In tanti, nella San Tommaso d’Aquino della Cattedrale, alla presentazione della fatica letteraria di Mario Farina, accattivante poeta in vernacolo: “Il Vangelo di San Matteo“, mix di prosa e poesia, lingua e dialetto. Da uomo del centro storico, amante della semplicità e delle cose genuine della vita, Farina ha rivelato la motivazione di tale scelta. La serata è stata introdotta dalle dolci note di “Fratello Sole e Sorella Luna”, cantate da don Michele Pecoraro, che hanno riscaldato i cuori. La conduzione della serata, affidata al Direttore del nostro quotidiano Rita Occidente Lupo, che ha introdotto i critici Luigi Crescibene e Francesco D’Episcopo. Entrambi hanno esaminato il volume ed oltre a plaudire all’iniziativa ed allo spirito di ricerca, hanno spezzato note critiche sul vernacolo delle liriche che, in calce alla fatica letteraria, vedono anche il Padre Nostro, rivisitato in dialetto. Il dolce flauto di Domenico Farina ed i tasti bianconeri del maestro Nicola de Angelis hanno accompagnato altre melodie del parroco della Cattedrale, fino al ritmato “Magnifica gente”. Quella di don Michele, è una vera e propria passione canora, che si fa strumento anche d’evangelizzazione, tenendo alti i cuori nella lode al Signore ed invitando ad incarnare il Vangelo, nella vita di tutti i giorni. Se Farina ha tradotto il Vangelo del gabelliere, testimone del Cristo, un peculiare accento alla città che storicamente ne ha ereditato le spoglie, ergendolo a suo Patrono. Da Marina di Casalvelino a Salerno, la traslazione delle spoglie, richieste a Velia, non senza segni prodigiosi. Infatti l’apostolo operò anche miracoli, come quello dell’acqua a Rutino, per estinguere la sete di coloro che traslavano le sue spoglie. Oggi il Vangelo di San Matteo resta di grande attualità, anche in merito a germi di fede: il concetto di giustizia, così confuso, da riscoprire. La serata s’è conclusa sull’invito di don Michele a frequentare il Duomo, grande casa di tutti i fedeli,  che nell’Anno della Misericordia, con la Porta Santa, offre l’occasione di poter lucrare le indulgenze e di poter riscoprire al meglio il cammino di santità, grazie all’intercessione del Santo evangelista,  “Salerno è mia e la difendo io!”