Lutto grillino: M5S piange Casaleggio

di Rita Occidente Lupo

La morte di Gianroberto Casaleggio alitava da tempo in casa grillina. Da quando due anni or sono, un edema cerebrale lo costrinse a lottare per la sopravvivenza, in una corsa contro il tempo. Lui, che dall’Olivetti era giunto imprenditorialmente alle magie della rete, gestendo il virtuale per raggiungere sempre maggiori consensi alle proprie idee, alle proprie proteste ed al dissenso al vecchio bailamme partitico. Il suo, con Beppe Grillo, che l’appellò idealista a più riprese, un dissenso che anche se inizialmente apparve più una butade, dato il ruolo del comico attore genovese, al timone del M5S, ben presto incarnante l’assenso di tanti, a caccia d’alternative valide ad uno status quo sociale, insoddisfacente. Da gran comunicatore, sfruttando i nuovi media, riuscì a canalizzare le ansie di chi per troppo, frustrato nelle legittime attese. Così i grillini, ben presto spina nel fianco, tra le scaramucce bipolari, intente a rimpastare equilibri, per ricomporre scenari fluttuanti. In pochi anni Casaleggio, mai inorgoglito della piazza, eludendo il divismo, equivocato per la sua contestataria ombrosità. Una rapida ascesa. tra le cronache del tempo, per il piglio imprenditoriale: una svolta nel Paese. Ora, nel commiato dei suoi amici, che hanno voluto blandire ogni sorta commemorativa nelle camere governative, le perplessità su chi raccoglierà il testimone. Al di là del figlio Davide, orfano Grillo, che ha deciso di restare a latere di una diretta discesa in campo. Gl’interrogativi di Fo, serpeggianti anche tra i fedelissimi pentastellati che giovedì, ai funerali, raccoglieranno tra i ricordi non solo i suoi capelli lunghi ed il basco alla Che Guevara, ma anche quel tratto dimesso, nel fare amicale, senza voler scendere a compromessi di parte!