Salerno: Circolo Proudhon legge Papini ricordando Rocco

Francesca Carrano

Presso la Libreria Imagine’s Book si è avviata la nuova stagione di incontri per l’anno 2016 del Circolo Proudhon cittadino. Primo di una serie di incontri trimestrali che coincideranno con l’uscita dei numeri del Bestiario dedicati a grandi autori italiani dei primi del ‘900. L’evento di apertura è stato dedicato alla memoria di uno dei fondatori nonché anima del circolo, Rocco Quaresima, prematuramente scomparso lo scorso mese di febbraio. Il commosso tributo all’amico e attivista Rocco è stato un gesto dovuto e voluto da tutto il circolo ad un giovane impegnato e attento alle dinamiche sociali della realtà in cui viveva. Relatori della serata Luca Lezzi, Lorenzo Vitelli e il Prof. Francesco Carrillo, a moderare, il nostro Direttore Responsabile, Rita Occidente Lupo. Per inaugurare la stagione 2016, il Circolo Proudhon ha scelto Giovanni Papini, di cui si è presentato il libro più famoso “Il crepuscolo dei filosofi”. L’opera irriverente dell’autore fiorentino non era più stata ristampata dal 1953 tanto che Borges aveva parlato di un lavoro “immeritatamente dimenticato”.  Ci hanno pensato le Edizioni Proudhon di cui Lorenzo Vitelli è condirettore, a ridarlo alle stampe. A presentare l’opera in un excursus storico- filosofico il Prof. Carrillo che ha presentato Papini come un “ragazzaccio” curioso, irriverente, sopra le righe, che sfida le categorie della metafisica classica, ridicolizzandone gli autore, talvolta in modo caustico oscillando tra la burla e la satira. Una condanna tout court dei grandi maestri del pensiero filosofico e un invito a non prendere mai nulla per partito preso. Nel volumetto, Papini esamina sei filosofi: Kant, Hegel, Schopenhauer, Comte, Spencer e Nietzsche. Ogni filosofia non è altro che una confessione del suo autore in cui convergono influenze familiari, sociali, temperamento, sentimenti perché la filosofia non è qualcosa di indipendente dall’uomo tutto intero, ma è precisamente l’espressione razionale di ciò che l’uomo ha di più profondo. Di Kant Papini dice che era un onesto “borghesuccio” alle prese con la teoria dei talleri. Mentre di Hegel che c’è un Hegel borghese e un Hegel poeta… Non è come Kant l’uomo dell’unità, ma l’uomo dell’antitesi, della contraddizione. In Kant c’era un borghese e nient’altro, in Hegel c’è un borghese, ma c’è anche un romantico, e da un romantico foderato di borghese non poteva uscire che una filosofia contraddittoria. Spencer è un ingegnere disoccupato, mentre il Nietzsche ha detto in bella poesia tedesca ciò che altri diceva in cattiva prosa francese o inglese. La filosofia di Niestzsche è contraddittoria quanto quella di Spencer, accetta la realtà com’ è, ma poi tenta di cambiarla. Insomma ne ha avuto per tutti Papini, decretando la fine della filosofia. Nulla di più falso per il Prof. Carrillo, la filosofia non può morire, è infatti l’essenza stessa del pensiero. Ai politici ed intellettuali di destra e sinistra che hanno fatto e disfatto l’Italia è dedicata una delle pagine del Bestiario degli Italiani, rivista trimestrale che vuole dare voce all’unicità della gens italiana troppo impegnata ad omologarsi al modello imposto dell’entità Europa, dimenticando radici e cultura proprie. Bel contributo alla figura di Gramsci e tanto altro in questo volume secondo del Bestiario. L’impegno sul campo e gli ottimi risultati raggiunti in pochi mesi di lavoro, sono valsi a Luca Lezzi la nomina di responsabile nazionale dei circoli Proudhon. Per i giovani militanti  è stata buona la prima anche per  il 2016.