Salerno: Casa del Contemporaneo “Porno Teo Kolossal” al Teatro Diana

Parte con la lettura scenica di Porno-Teo-Kolossal – trattamento cinematografico di Pier Paolo Pasolini scritto per Eduardo De Filippo e Ninetto Davoli – interpretato da Anna Bonaiuto e con la regia di Francesco Saponaro, la programmazione salernitana 2016 di Casa del Contemporaneo, il centro di produzione teatrale riconosciuto dal Ministero, animato dalla Fondazione Salerno Contemporanea, dalla Cooperativa le Nuvole e dalla Compagnia Enzo Moscato.Unico appuntamento martedì 19 gennaio alle ore 21, al Teatro (ex cinema) Diana, la struttura polivalente di via Lungomare che a breve verrà intitolata proprio all’intellettuale e poeta friulano. A pochi mesi dal quarantesimo anniversario dell’assassinio del poeta, Anna Bonaiuto e Francesco Saponaro propongono l’attraversamento di un testo incompiuto, la sceneggiatura per un film –  secondo episodio della Trilogia della morte cominciata con “Salò o le 120 giornate di Sodoma” – che avrebbe dovuto vedere protagonisti prima Totò e poi Eduardo. Il progetto di Porno Teo Kolossal era nato già nella seconda metà degli anni ’60, ma abbandonato per la morte di Totò (che con PPP aveva recitato in “Uccellacci e Uccellini”). Il protagonista doveva essere Eduardo De Filippo, che avrebbe dovuto interpretare uno dei Re Magi, Epifanio, diretto alla grotta di Betlemme, tuttavia questi giunge in ritardo a causa delle sue disavventure e morirà per la disperazione. “L’avventura picaresca di Porno-Teo-Kolossal – scrive Francesco Saponaro nelle note di regia – è ancora più avvincente se la si legge, a distanza di quarant’anni, come la confessione di un insaziabile desiderio di incontro tra arte e vita che attendeva solo di essere trasferito e impressionato su pellicola, se quella tragica morte non ci avesse privato di un’occasione straordinaria”. Di più: “Quello tra Eduardo e Pasolini è un incontro fondato sulla lucida complementarità di due sguardi che continuano a raccontare l’Occidente con le sue grandezze e le sue barbare miserie”.

LETTERA DI PIER PAOLO PASOLINI A EDUARDO

«Caro Eduardo, eccoti finalmente per iscritto il film di cui da anni ti parlo. Due personaggi che fanno un “viaggio” (scoperta del mondo, cfr. Don Chisciotte). Il viaggio è guidato da una escatologia ideologica: lo scopriremo senza volerlo, guidati da un altro falso scopo. Credendo di raggiungere un fine, si scopre la realtà così com’è, senza alcun fine. I due personaggi sono un Re Mago (uno dei tanti, partiti ad adorare il Messia neonato ecc.), e il suo servo. Lo schema della storia è questo: il Re Mago parte per andare nel luogo dov’è nato il Messia, ma per strada gliene capitano tante che quando arriva sul Luogo, non solo il Messia è nato, ma ha trascorso la vita ed è morto, fondando una religione a sua volta finita. Il Re Mago, arrivato sul Luogo inutilmente, muore. Il servo burbero e rozzo e incosciente, che ha accompagnato il Re mago, in punto di morte si rivela: egli è un Angelo, e prende per mano il Re Mago per portarlo nel Paradiso che egli si è comunque meritato. Ma il paradiso non c’è. I due si voltano indietro come la figlia di Lot, e restano di sale. (Si voltano indietro verso il mondo della realtà, di cui hanno scoperto i valori cercandone altri.).»