Mercato San Severino: “Parole, musica, immagini contro la violenza”

Anna Maria Noia

Mercoledì 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza di genere ma anche contro tutte le discriminazioni del caso, si terrà all’aula consiliare del Comune (ore 17.30) un percorso tra parole (un convegno), musica e immagini. “Parole, musica e immagini contro la violenza” è difatti l’eloquente e specifico tema della kermesse multimediale, patrocinata dall’amministrazione e in collaborazione con l’associazione “Oltre il teatro” – responsabile Clotilde Grisolia – e il centro infanzia “Crescere insieme”, retto da Rosa Santoro. L’evento verrà moderato dal sociologo Paolo Diana. Vi parteciperanno anche l’avvocato Lucia D’Angelo, lo psico-pedagogo Salvatore Manzo e Maria Mazzaro de “L’albero della vita”. Questo happening, peculiare rispetto ad altri, sarà l’occasione per presentare un calendario fotografico realizzato dal professionista sanseverinese Gerardo Grimaldi e comprendente immagini muliebri in vari momenti della vita quotidiana. Sono dodici scatti, proprio come i mesi dell’anno, raffiguranti iconicamente dodici donne “comuni” in pose molto naturali e volutamente soffuse – pensierose… – che costa 10 euro (prezzo simbolico e forfettario) e i cui proventi andranno in parte (quale beneficenza) al sodalizio contro il tumore al seno “Noi donne soprattutto” e in parte verranno utilizzati per gli scopi e i prossimi progetti – che giungeranno numerosi – dell’associazione “Oltre il teatro”. Il calendario riprende l’universo muliebre e donnesco, femminino, non come mero “oggetto” di rappresentazioni, più o meno “caste”, bensì come persone della porta accanto: madri, mogli, sorelle sanseverinesi senza alcuna velleità di apparire ma soltanto a mo’ di sensibilizzazione. Il titolo è inequivocabile: “All’inizio di tutto c’è sempre una donna”. Ogni foto, veramente significative tutte, sono accompagnate da “frasi d’autore” che vengono “spulciate” da artisti e personalità sensibili alle tematiche femminili quali Giorgio Gaber, Alda Merini, Tagore e Franca Rame; la compagna ormai defunta di Dario Fo violentata e torturata alcuni anni fa per il suo “credo” politico. E son proprio le sue parole a “concludere” l’anno 2016 del calendario, con la vergogna che pervade la volontà di non denunciare subito gli aguzzini. Come invece ogni donna vittima di molestie e di attenzioni morbose da parte degli uomini dovrebbe fare. La decisione di destinare il ricavato dalla vendita del calendario all’associazione per contrastare il tumore al seno è stata assunta in quanto anche la mutilazione del petto femminile può essere considerata violenza – soprattutto psicologica, in quanto le donne non si riappropriano subitaneamente della propria corporeità. Torniamo al dibattito. La specificità e particolarità del convegno – che è più un mix tra monologhi teatrali, happening musicali, dissertazioni e la apposita mostra fotografica di Grimaldi – risiede e risulta proprio dall’interconnessione tra tutti questi “ingredienti”, sapientemente “miscelati” non solo da Clotilde Grisolia e Rosa Santoro ma da tutta una squadra, da un team di mamme e di specialisti del settore – appunto psicologi, pedagoghi e non solo. Per la cronaca e per la precisione, ecco in dettaglio chi parlerà e cosa si prepara (dietro le quinte) perché l’avvenimento di mercoledì sia proficuo e si svolga al meglio: per i saluti da parte dei vertici istituzionali, vi saranno il primo cittadino Giovanni Romano; l’assessore alle Politiche di Genere Carmela Perozziello; la componente della Commissione Pari Opportunità Rossella Citro. A moderare, il già citato Paolo Diana – dell’università di Salerno. Introdurrà Clotilde Grisolia – membro di “Oltre il teatro” nonché responsabile Aics (Associazione italiana cultura e sport); indi si susseguiranno gli interventi di Lucia D’Angelo, Salvatore Manzo, Rosa Santoro e Maria Mazzaro – arte terapista de “L’albero della vita”. L’evento risponde alla necessità – da parte dell’Aics –di arginare il fenomeno negativissimo della violenza contro il “sesso debole”, contro “l’altra metà del Cielo” – come erroneamente o pregiudizialmente vengono definite le donne ad un approccio sessista. Verranno interpretati monologhi teatralizzati, a cura del performer Graziano Liguori, e per di più le persone saranno accolte da installazioni artistiche dense di suggestioni emotive – con corpi in movimento, componenti scenografiche e ad alternanze luci-ombre. Abbiamo rivolto delle domande alle simpatiche ed estroverse “organizzatrici” (tra le altre e gli altri) Grisolia e Santoro – avvinte in un connubio, ideale e felice, tra il nido “Crescere insieme” e “Oltre il teatro” – per meglio comprendere il valore e gli effetti dell’educazione sui bambini – in particolar modo maschi – in modo che da adulti pensino a rispettare le donne e non a picchiarle o comunque ad umiliarle come pare succeda adesso. “Oggi non possiamo parlare di completa parità ed emancipazione – dichiara Rosa Santoro – perché la donna è rimasta ancora ai margini di una società che non ha voluto progredire. Ma sembra che oggi siamo su una corsia di sorpasso. Una recente ricerca americana sostiene infatti che non vi è alcuna differenza tra i bambini le cui madri tornano a lavorare entro il primo anno di vita del bambino e quelli accuditi 24 ore su 24 da madri casalinghe; anche il successo scolastico dei bambini entro i primi sette anni di vita corrobora e conferma il risultato.” Per quanto concerne poi i bambini che assistono a maltrattamenti ed abusi tra coniugi all’interno delle mura domestiche, la Nostra così afferma: “Sono poco noti i danni riportati da bambini spettatori di violenze fisiche e sessuali commesse da un genitore verso l’altro, almeno rispetto ai danni cagionati da violenze ed abusi “diretti” su di loro. Non per questo, però, sono meno preoccupanti. I bambini sono come spugne – dice – e assorbono anche tutto ciò che non viene loro detto o spiegato. Per questo è importante che a scuola non manchino dialogo e fiducia, prevenendo in molti modi la violenza e il disagio familiare. Prevenzione alle violenze che è possibile attuare insieme alle famiglie che collaborano con centri e asili nido come il nostro. Anziché studiare il manifestarsi di disagi, depressioni, malesseri e altri fenomeni come il bullismo in età evolutiva occorrerebbe affrontare tali delicate questioni a partire da ciò che si vive negli anni dell’infanzia – chiosa Rosa Santoro. Chiamando ora in causa Clotilde Grisolia e la sua esperienza nel mondo della drammaturgia, ecco per la cronaca le sue ponderate riflessioni nel rispondere ai nostri interrogativi: “Nella letteratura, già dai testi antichi, la donna ha sempre un ruolo fondamentale. Penso alle grandi eroine della tragedia greca: Antigone, Cassandra, Medea. Figure forti, centrali, che rivendicano il diritto alla femminilità ma soprattutto ad essere riconosciute come donne che, però, esigono e urlano le esigenze ad imporre se stesse come individui e dopo come donne. Tra queste, anche la Mirandolina di Goldoni e Ofelia di Muller.” Poca libertà – invece – per Frida Kahlo – che la Grisolia ben conosce – in quanto “E’ l’esempio lampante – sono parole di Clotilde – di come una donna, soprattutto quale artista, sia sottomessa al mondo maschile. La Kahlo ha lottato sia nella vita che sui suoi quadri, e ciò è possibile scoprirlo osservando il suo rapporto con il corpo e con la rappresentazione di esso dilaniato e mutilato.” “E’ grave anche la cosiddetta tratta delle schiave – prosegue l’interlocutrice – che sussiste ancora oggi che non siamo più nel Medioevo; anche in alcuni paesi delle realtà meridionali, come per esempio la Sicilia di uno studio di Libera, ho letto che le donne straniere che lavorano nei campi debbano poi prostituirsi con i padroni.  Senza dover andare troppo lontano, ci sono molti esempi di prostituzione. Purtroppo – anche se la prostituzione è sempre esistita – ancora oggi il corpo femminile è oggetto di folle desiderio. L’istruzione però è la chiave migliore per venirne fuori – sia educando i bambini che le bambine. Ma anche grazie alla drammaturgia al femminile. Penso a Franca Rame e al teatro di denuncia, di rottura degli schemi e di urlo delle problematiche della società.” “Oltre il teatro” nasce ben sette anni fa, affiliandosi all’Aics – Associazione italiana cultura e sport – e con la riproposizione di realizzare spettacoli di argomento sociale, precipuamente nelle scuole e “con” le scuole. Tante le criticità stigmatizzate dall’associazione, tanti gli argomenti toccati dai vari recital: la violenza di genere, le dipendenze, i disturbi del comportamento alimentare. Attualmente il sodalizio sta allestendo una pièce in collaborazione con il carcere di reclusione di Rebibbia.