Eutanasia in California

di Rita Occidente Lupo

L’eutanasia ancora si fa largo in molti Paesi che, sull’esempio della pioniera Olanda, intendono avallare la dolce morte.  Così, nei giorni scorsi, legalizzata in California la possibilità per malati terminali di optare per il “suicidio assistito”. Dopo Oregon, Vermont, Washington e Montana, nonostante la fronda cattolica. Fu l’Olanda, il primo aprile del 2002, a legalizzare l’eutanasia diretta, seguita a pochi mesi di distanza dal Belgio che, nel settembre dello stesso anno, autorizzò il suicidio assistito, esteso da tempo anche ai minori. In dieci anni circa 4.000 persone l’anno sono state aiutate a morire. Nel Lussemburgo, dal 2009 legalizzata solo per adulti e pazienti in condizioni di salute considerate «senza via d’uscita», mentre in Svizzera, sia attiva indiretta (assunzione di sostanze i cui effetti secondari possono ridurre la durata della vita), sia passiva (interruzioni dei dispositivi di cura e di mantenimento in vita), sia il suicidio assistito. In Francia, con la legge Leonetti del 2005, il concetto di diritto al «lasciar morire>>.In Gran Bretagna, permessa l’interruzione delle cure  ed introdotto l’aiuto al suicidio per compassione. La Svezia ha legalizzato l’eutanasia passiva nel 2010, mentre in Germania e in Austria, su richiesta del paziente. In altri Paesi come DanimarcaNorvegiaUngheriaSpagna Repubblica Ceca ciascun malato può rifiutare le cure o comunque l’accanimento terapeutico, mentre in Portogallo  consentito a un comitato etico di interrompere le cure in «casi disperati». La «buona morte» ancora reato in Italia, spesso accende il dibattito parlamentare.

 

 

5 OTT –