Pertosa-Auletta: XX ediz. Festival “Negro” nelle grotte

Il Negro Festival prosegue il suo percorso di proposta, sempre con angoli visuali da crinali impervi; scardinando convenzioni territoriali e filosofiche, come nel caso di questa XX edizione,  che indaga il tempo e le forme culturali. Il progetto mette sempre al centro la musica e la cultura popolare come terreno principale su cui interpretare il significato di “radici”, incrociandone i diversi ambiti e  innestando riflessioni meno scontate di quello che il termine potrebbe suggerire. Giunto alla sua XX edizione, superata da due anni l’ebbrezza della maggiore età, il NegroFestival sente il bisogno di guardarsi dentro, di ripensare alla sua missione e di interrogarsi sulla sua scommessa di spazio originale di proposta di musica e cultura etnica, a cavallo tra tradizione e innovazione. Il tema “Radici – la musica dal futuro antico”, infatti, esprime la visione di un progetto artistico che intende consolidare il ruolo del “Negro Festival” anche di mediatore culturale dell’intrattenimento e dello spettacolo, costruendo a ridosso delle “Grotte di Pertosa-Auletta”, autentico obiettivo di questa proposta di marketing territoriale, una programmazione che, sulla scia del successo dello scorso anno, si rivolga a più pubblici (famiglie, appassionati di genere, giovani) ma in un contesto in cui l’originalità e l’importanza del cast, sappiano fornire un’occasione unitaria di attrazione, senza rinunciare ad offrire anche una più precisa occasione culturale. Viaggi a ridosso del tempo e delle generazioni, con vecchi repertori affidati a nuove reinterpretazione; come a voler compiere quel gesto, apparentemente presuntuoso, di voler trasmettere memoria al futuro. Testimonianza e passaggio di consegne. La suggestione delle grotte, la loro ospitalità e influenza creativa, il simbolismo del fiume sorgivo da esse, il “Negro” appunto, che ispira il nome della manifestazione, evocano la metafora del corso del fiume e dell’affluente che,  con il loro andamento ‘carsico’, arricchiscono la dialettica della musica e della cultura popolare nel suo rapporto sperimentale e di ricerca, funzione solitamente assolta della rassegna “Antro Suono” che anche quest’anno, per motivi di messa in sicurezza dell’antro dopo le rovinose infiltrazioni dello scorso anno, ospiterà la sua programmazione nella pineta immediatamente sottostante, in una rassegna chiamata “Antro Extra”. Oltre a prezzi vantaggiosi di accesso all’area spettacolo (€.10 per la prima serata,  in una formula di abbonamento che da l’accesso gratuito le altre due sere che ,singolarmente, costano invece €.5 ciascuna), vanno in questa direzione anche i servizi di accoglienza che l’amministrazione comunale di Pertosa mette a disposizione, in particolare per i giovani, come il campeggio, attrezzato con servizi durante la durata del festival e le varie attività connesse di speleo-trekking, assecondano quell’istanza esplorativa che, grazie anche alla musica, favorisce la mobilità turistica giovanili, facendone futuri fruitori adulti di turismo culturale. Ancora una volta, dunque, il piccolo fiume che sorge e sparisce nelle grotte, per poi gettarsi dopo un breve tragitto, nel sottostante e più importante Tanagro (alimentando nella sua caduta la locale centrale idroelettrica), conferirà a questo stupendo angolo un fascino creativo artistico e universale tutt’altro che bucolico: in stretto contatto con altre culture e con la modernità i cui linguaggi, non solo musicali, attraversano la società contemporanea. Il tema delle RADICI, che segue quello dello scorso anno dedicato a “Terre di Mezzo”, intende proporre i repertori più tradizionali, classici o storicamente connotati della musica popolare locale, nazionale ed internazionale, interpretati nei modi artisticamente più innovativi, esprimendo nuove musicalità ed evidenziando particolari  diversità semantiche del linguaggio musicale. A rafforzare questa intenzione, l’innovativa proposta di Alessio Bertallot, conduttore radiofonico, cantante, disc jockey e operatore musicale tra i più aperti e innovativo in ambito di ricerca musicale che, invitato a produrre una selezione di giovani DJ campani in grado di fornire indicazioni sul loro senso di radici musicali ha coinvolto tre giovani “a chilometro zero” che in ciascuna serata proporranno un loro repertorio. A coordinare questa ulteriore “rassegna nella rassegna”, Valentina Curto. Infine, a corredo di tutta la tematica di questa edizione, ecco “Tempi FermI”, una mostra fotografica di Vincenzo Pisapia, proposta dall’associazione culturale Masciata di Atena Lucana (SA), curata da Caterina di Santi, che espone immagini che narrano manifestazioni, eventi, ritualità dalle antiche origini che si praticano ancora nel contesto attuale dell’Italia Centro-Meridionale. Tra esse vi sono anche i rituali che si tengono a Salvitelle (SA) in onore di San Sebastiano, il culto per la Madonna di Viggiano e i riti arborei dei carnevali di Satriano  (PZ) e Tricarico (MT). Questo lo sguardo che la XX edizione del “Negro Festival” intende dedicare al territorio che lo ospita, sospeso nel tempo, tra antichi brani e nuove sensibilità, non solo ritmiche, innestate su solidi fusti che connettono radici e foglie, tra terra e cielo.