Salerno: taglio del nastro neo Circolo Proudhon

Francesca Carrano

Successo di pubblico e partecipazione per la prima iniziativa culturale del neo costituito Circolo Proudhon di Salerno. Soddisfatto Luca Lezzi, coordinatore e anima del circolo, tante le persone accorse alla presentazione del libro rivelazione di Antonio Rapisarda, “All’Armi siam leghisti”. Giovani impegnati, militanti, ex missini e curiosi hanno affollato la sala della libreria Mondadori. Come Salvini sia riuscito a conquistare la destra e come la Lega stia diventando il centro propulsore da cui farla ripartire, è il tema del libro ma anche il dibattito che agita l’agone politico e interroga gli elettori della destra in crisi. Una destra che dopo il commissariamento del governo Berlusconi nel l’estate del 2011, è implosa, cadendo in un torpore che l’ha portata ai minimi storici nei consensi e alla sterilità del dibattito culturale. Una destra incapace di reagire e  di avviare una nuova stagione politica. In questo deserto si è inserito Salvini che, sdoganando la Lega della prima ora, si è alleato con la Le Pen e il Front National. Ma cosa c’entra la Lega della secessione con la destra italiana? Cosa c’entra la Lega dalle origini celtiche con la destra dell’inno di Mameli? E’ la nascita della generazione nero-verde secondo Rapisarda, l’incontro tra la Lega di Salvini, unico partito in evoluzione e fermento oggi nel nostro Paese, con i centri sociali non conformi e con la destra sociale. Eppure queste realtà un tempo erano antagoniste. I temi proposti da Salvini, l’Unione europea, l’immigrazione incontrollata e le politiche d’austerità, hanno fatto incontrare i protagonisti di questi due mondi, oggi, complementari. Presenti in sala tra i relatori anche Rosario Peduto, coordinatore cittadino di Io con Salvini,  e Antonio Mola di Tradizione Futuro. Cosa sarà di questa strana alleanza e se davvero Salvini riuscirà a diventare il nuovo riferimento della destra, è presto per dirlo. L’unica certezza oggi è che non ci sono altri aspiranti a contendergli la leadership. In un’Europa dove si va affermando il processo populista, da Tsipras in Grecia, a Podemos in Spagna al Front National in Francia, Salvini appare l’unica opportunità per una destra italiana che annaspa sul fondo del suo deserto culturale.