Salerno: regionali, Mucciolo-Cesareo a convegno su lavoro

Rita Occidente Lupo

“Nessuna soluzione all’increscioso problema occupazionale ha dato in questi anni la Giunta regionale di centro destra. Pochi investimenti e soltanto chiacchiere. Le riforme non sono esaustive, se non scortate da fatti concreti. Noi Socialisti abbiam dimostrato, dai banchi dell’opposizione, che ci sta a cuore da sempre il destino della nostra Campania, che continua a registrare disagio e crisi, creando frustrazione anche nei giovani, costretti ad emigrare per trovare un inserimento degno delle loro attese e della sopravvivenza!” Sicuro e pacato, Pasquale Mucciolo, candidato alle regionali nella lista PSI, in apertura dell’interessante dibattito svoltosi stasera presso il comitato elettorale in Corso Garibaldi. Un parterre d’ampio rispetto, accanto anche alla candidata MariaRosaria Cesareo che ha stigmatizzato, cifre alla mano, le interminabili file di disoccupati ed inoccupati, che ogni giorno faticano a districarsi nelle problematiche lavorative. “Oltre un milione di persone su dieci cerca lavoro- ha enfatizzato-. Tra tasse e carovita, il quadro sempre più fosco per i cittadini. Finanziamenti europei che spesso tornano alla base senza esser stati impiegati proficuamente, nonostante le imprese in ginocchio. Creare posti di lavoro, sì da impiegare risorse umane, senza episodi sporadici con vetrine come Expo.  Se non si favorisce l’impresa, non ci posson essere unità da richiedere per l’impiego.” Sull’attuale quadro ha dissertato anche Franco Petraglia, già segretario della Cgil che, con dati alla mano, ha elencato i vari territori provinciali, punteggiando laddove esiste una maggiore penuria a riguardo, rispetto alla provincia stessa. Maggiormente mortificati i piccoli Comuni o l’entroterra. Anche Eboli registra un’occupazione al di sotto della media, contrariamente a quanto stimato un tempo, con la politica di Carmelo Conte. Il centro destra regionale ha pensato solo a se stesso, distruggendo perfino i trasporti. La risorsa agricola, da recuperare biologicamente. Non è il Jobs Act che risolve il dramma occupazionale. “Stiamo assistendo ad una forte neocentralizzazione- ha aggiunto Giuseppe Acocella, vice presidente Cnel-. Siamo di fronte ad un nuovo centralismo, che rischia di scaricare i costi nelle periferie. Deficita dinamismo sociale, che accompagna il terziario avanzato post industriale. Il welfare gestito da governi centrali, non funziona! Il liberalismo, che oggi di moda, non segna progresso. Occorre creare innovazione, che mette in moto competizione, come nei Paesi in cui è insistente la presenza sindacale. La carenza di politiche del lavoro crea scoraggiamento. Il Jobs Act non solutorio, ma tampone. Anche se accentante la contrattazione aziendale. Per il Mezzogiorno poche speranze, senza il recupero dinamico, giacchè la forbice tra Nord e Sud, s’amplia sempre più.” “Senza clientele occorre procedere e con un centralismo democratico, che non è la frettolosità renziana- ha concluso il consigliere regionale Corrado Gabriele- .Occorre esser concreti e partendo dalla legislazione vigente, apporre dei correttivi, laddove necessario, che possano rendere esecutive le riforme. Siamo un Paese che non ha nulla da invidiare in termini di creatività: brevettiamo, ma non sempre lo dichiariamo. Pur avendo professionalità e competenze, nelle classifiche non inclusi nè per le università nè per meritevoli agli studi. Occorre investire per produrre, a partire dal manifatturiero, tenendo sott’occhio anche gli scambi commerciali. In tale ottica anche il sistema aeroportuale, per lo scambio delle merci o quello aeronautico, sì da poter puntare ad una politica industriale per la prossima legislatura campana, nella quale mi auguro che  i Socialisti, che hanno svolto un’opposizione costante finora, giungendo perfino ad incatenarsi come protesta a riforme errate, possano governare vincenti!”