Salerno: Collettivo Handala, giornata pro Palestina al Porticciolo

Domenica 29 maggio al porticciolo di Pastena il collettivo Handala Salerno organizza una giornata di mobilitazione poesia e musica in occasione della giornata mondiale della terra palestinese. A partire dalle ore 10.30 ci saranno diverse attività volte alla sensibilizzazione e divulgazione riguardo la situazione della Palestina oppressa dall’esercito sionista. Questa iniziativa si inserisce in un quadro ampio di iniziative in tutta italia che prende piede da un evento del 1976 quando lo stato d’Israele procedeva alla confisca di migliaia di ettari di terra nella Bassa Galilea. Per protestare contro l’ennesimo sopruso sionista molte manifestazioni furono organizzate in vari villaggi e città palestinesi. Il 30 marzo dal villaggio di Sakhnin venne proclamata una “giornata di sciopero generale contro l’esproprio e per la difesa della terra”. La risposta dell’esercito israeliano non si fece attendere: sette palestinesi vengono uccisi, 90 feriti, più di trecento arrestati. Da allora il 30 marzo di ogni anno il popolo palestinese celebra la “Giornata della Terra” per rivendicare la riappropriazione della terra rubatagli e lanciare un messaggio al mondo, raccontando il sopruso e l’abuso di chi calpesta la terra, la occupa, rendendo prigionieri i suoi abitanti, seminando morte e distruzione. Oggi come non mai questa ricorrenza deve trovarci mobilitati contro la liquidazione della causa palestinese alla luce anche della rielezione del terrorista Netanyahu massima espressione del livello di razzismo e odio che cova nella società israeliana per la quale i palestinesi sono considerati esseri umani di serie B. A distanza di quasi 40 anni infatti lo scenario in Palestina non è mutato, anzi sempre più case i palestinesi hanno visto abbattere e sempre più ulivi distruggere da parte dell’esercito israeliano per far spazio a nuove colonie, a nuovi fatti sul terreno, vedendosi negare i più elementari diritti, ma nonostante tutto non smettendo mai di lottare, insegnandoci che a prescindere dai muri tracciati e costruiti da chi vorrebbe essere l’unico padrone di quelle terre, i territori sono di chi li vive, di chi li percorre ogni giorno, anche se sotto le bombe e costretto a fermarsi ad ogni checkpoint. Ci sono molti modi di occupare e calpestare la terra, negando con la forza un bene collettivo (ad esempio attraverso un progetto di cementificazione costiera per creare un porto, una linea ferroviaria inutile come la TAV) per questo crediamo che la lotta a sostegno del popolo palestinese sia indissolubilmente legata alle lotte dei nostri territori per la difesa della nostra terra. Dalla Palestina alle nostre città difendiamo la nostra terra contro chi vuole distruggerla e saccheggiarla in nome del mercato e del profitto negando i diritti delle popolazioni!!! I territori sono di chi li vive e li ama!!!