Cava de’ Tirreni: M5S su Consiglio Comunale, Piano Casa Campania

In riferimento all’Ordine del giorno  del Consiglio Comunale di Cava de’ Tirreni del  – 27-03-2015-  e precisamente al punto N.7: L.R. n. 19/2009 – “Piano casa Campania”. Approvazione schema di convenzione. Considerando che il suddetto Piano casa Campania interesserà tutto il territorio comunale, poniamo la nostra attenzione sull’ex Manifattura Tabacchi e l’eventuale accordo con la societá  Maccaferri S.p.a. per la ipotizzabile cambio di destinazione d’uso dell’area per l’edificazione di appartamenti a fini residenziali ed attività commerciali. Rimarchiamo che: l’area oggetto della presente rientra  in base alla legge Reg.  N.1 05/01/2011 modifiche alla L.R. n.19 del 28/12/2009(misure urgenti per il rilancio economico del patrimonio esistente, per la prevenzione del rischio sismico e per la semplificazione amministrativa) e alla L.R.n.16 del 22/12/2004 (norme sul governo del territorio)  nei casi di esclusioni in quanto art.3:

  • B) Collocati all’interno di zone territoriali omogenee di cui alla lettera A) dell’art.2 del D.M. 1444/1968 o ad esse assimilabili così come individuate dagli strumenti urbanistici comunali ad eccezione degli edifici realizzati o ristrutturati negli ultimi 50 anni qualora non rientrino in altri casi di esclusione ai sensi del presente articolo (zone A1-A2-A3 del P.R.G. vigente)
  • Definiti di valore storico culturale ed architettonico dalla normativa vigente ivi compreso il D.lgs 42/04 dagli atti del governo del territorio o dagli strumenti urbanistici comunali con vincolo di in edificabilità assoluta (beni culturali vincolati con decreto ministeriale.
  • VERBALE N. 58 18.12.2012 Commissione Locale per il Paesaggio:

Fatti salvi i contenuti della delibera di C.C. n. 112/2011 si procede, alla luce della nota regionale, ad esaminare l’applicabilità della L.R.C. 19/2009 nel rispetto dei dettami imposti dal PUT dell’area Sorrentino Amalfitana fornendo le seguenti indicazioni in merito alla compatibilità degli interventi proposti dal Piano Casa rispetto ad ogni singola zona territoriale della L.R.C. 35/87 che interessa il territorio comunale. Per le zone territoriali 2 Tutela degli insediamenti antichi ed accentrati, valgono comunque le indicazioni dettate con delibera di C.C. n. 112/2011, con la precisazione che eventuali interventi dovranno comunque essere contenuti nell’impianto planovolumetrico dell’edificio. Sono da ritenersi ammissibili, quindi, modesti interventi per la ricomposizione delle facciate nel rispetto degli allineamenti delle cortine edilizie e del D.M. 1444/68.

  • In base all’attuale Piano regolatore vigente sul territorio comunale prevede sull’area in questione in base art 47 N.T.A  VIGENTE P.R.G. CAVA DE’ TIRRENI A/1 INSEDIAMENTI STORICI:

ART. 47 – Zone A1 – Insediamenti storici. Sono le parti del territorio comunale interessate da agglomerati, nuclei o complessi isolati di carattere storico, artistico o ambientale, comprese le relative aree di pertinenza. Per esse il P.R.G. prevede la salvaguardia fisico-morfologica relativa all’aspetto architettonico e la salvaguardia delle destinazioni d’uso. Nelle zone degli insediamenti storici sono consentite le seguenti destinazioni: residenza; attrezzature pubbliche, associazioni o circoli per attività politiche, sindacali, culturali e religiose, sportive e simili; ristoranti, bar, locali di divertimento con superficie aperta al pubblico non superiore a 150 mq; attività produttive, manifatturiere o artigianali, con esclusione – previo parere degli Organismi preposti alla tutela della salute pubblica e/o dell’inquinamento ambientale – delle lavorazioni nocive, inquinanti o comunque incompatibili con la residenza; attrezzature a carattere religioso; commercio al dettaglio limitatamente ai locali ubicati al piano terra; teatri e cinematografi; uffici pubblici; uffici privati, studi professionali, per una superficie utile, comunque, non superiore al 30% di quella totale dell’edificio; alberghi e pensioni i quali restano vincolati alla attuale destinazione, nuovi impianti sono possibili solo se nel raggio di 100 mt esistono o sono previsti nel PRG o nei piani esecutivi parcheggi pubblici di superficie non inferiore a 200 mq.; garages di uso pubblico; servizi sociali di proprietà e/o gestione privata. In detta zona ogni intervento è subordinato all’esistenza di Piano Particolareggiato o Piano di Recupero conforme al P.R.G. e/o adeguato al P.U.T.. Nella zone degli insediamenti storici le categorie degli interventi da effettuare per ciascun edificio sono quelle stabilite dalle presenti N.T.A. o quelle del P.d.R. se più restrittive ed in ogni caso derivanti dalle norme della Z.T. in cui ricadono ai sensi dell’art. 17 della L. R. 35/87. Per gli interventi sugli edifici non disciplinati dal Piano di Recupero possono essere proposti, a cura del proprietario, interventi riconducibili ad una delle suddette categorie, con l’esecuzione dei lavori previsti per ciascuna di esse; in ogni caso restano ferme le disposizioni di cui all’art. 27 della L. 457/78, così come modificato dall’art. 14 L. 179/82. Per gli edifici compresi nel Piano di Recupero, vanno comunque sempre rispettate le categorie di intervento previste dal citato Piano se non in contrasto con le norme del P.U.T. Le aree inedificate che i Piani di recupero non destinano ad integrazione degli spazi pedonali o ad attrezzature e servizi pubblici sono vincolate alla inedificabilità con conservazione e/o potenziamento degli impianti privati a verde. In particolare, per le aree scoperte private è prescritta la conservazione delle alberature esistenti: a tal fine non è consentita la realizzazione di parcheggi interrati sottostanti aree alberate se la copertura di terreno al di sopra del solaio del parcheggio risulta di spessore inferiore a ml. 4,5. Le attività industriali in atto possono permanere con la possibilità di realizzare sulle loro sedi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e risanamento conservativo se consentito per la Z.T. del P.U.T. in cui ricadono. Non sono ammesse variazioni delle destinazioni d’uso. In caso di cessazione dell’attività produttiva in atto, il Comune può acquisire gli immobili con le relative aree di pertinenza, per adibirli ad usi pubblici di tipo culturale. Per quanto riguarda gli esercizi commerciali del Borgo, ogni opera di rinnovo che interessi l’esterno o l’interno, per quelli prospettanti sulla pubblica via, sui cortili privati e, comunque, per tutti i locali ricompresi in edifici classificati C/1 e C72 dal P.d.R., deve acquisire il nulla-osta della Soprintendenza. Il nulla osta della Soprintendenza è richiesto anche per tutti i rinnovi dei locali terranei, esistenti nella medesima zona del Borgo e destinati ad uso diverso da quello commerciale, sia che prospettino sulla via pubblica che sui cortili privati. Al fine di consentire l’esame della proposta, vanno allegati all’istanza almeno i seguenti elaborati: – foto ad ampio raggio del prospetto esterno esistente; – elaborati dello stato di fatto in scala 1:50; – elaborati in scala 1:20, con indicazione di materiali, colori, insegna e con il tipo di illuminazione proposta. A seguito di accertamenti sulla reale legittimità delle opere da eseguire, proponiamo che venga acquisita al patrimonio comunale l’intero volume ed aree adiacenti e poi procedere nel seguente iter:

1)  Sottoporre ai cittadini cavesi le proposte di trasformazione, attraverso un referendum – spiegando bene l’intera operazione e gli eventuali vantaggi per la cittadinanza e non solo per le imprese ed i professionisti – (affinchè non si ripresentino situazioni incresciose tipo:“trincerone”,  “palazzetto dello sport” ;  viadotto tra Via L. Ferrara alla P.zza Galdi di Pregiato;

2) Indire una gara per la progettazione ;

3)  Indire un bando di gara fra le imprese edili che offrano “garanzie blindate” – vale a dire polizza assicurativa per eventuale insolvenza, fallimento e consegna regolare dei lavori – ;

4) Affidare la direzione dei lavori a tecnico di provata esperienza e noto per essere  libero da compromessi e patteggiamenti – anche le figure professionali con tanto di polizza Assicurativa adeguata.

5) Istituire una commissione di controllo – la scelta dei controllori deve cadere su persone di elevato profilo etico e morale (ad es. alcuni magistrati cavesi, noti per la loro intransigenza )  circa l’operato del Direttore dei Lavori e dell’impresa Edile.

6)  Rendere pubblica e trasparente l’intera  operazione – compensi , costi e ricavi – alla chiusura dei lavori ;