Amalfitana: indagine terrazzamenti, questionario Università su percezione conservazione

L’Università Federico II di Napoli scende in campo per comprendere meglio cosa fare per tutelare i terrazzamenti della Costa d’Amalfi. La ricerca è inserita anche nel lavoro per la candidatura a Riserva Mab Unesco. Una ricerca sul “paesaggio terrazzato” della Costiera amalfitana per capire quanto chi ci abita e chi ha visitato e ama questo territorio Patrimonio Unesco, abbia la percezione dell’importanza architettonica e idrogeologica della sua conservazione e manutenzione. Cosa fare e come aiutare i pochi contadini che ancora oggi cercano di mantenere vivo il paesaggio, coltivando ancora produzioni locali e prendendosi cura dei limoneti? Per conservare il paesaggio terrazzato si sarebbe disposti a finanziare azioni di recupero e mantenimento del paesaggio, con l’attivazione ad esempio di una o più cooperative agricole che si occuperanno della manutenzione dei terrazzamenti e della conservazione della biodiversità agraria?  Queste sono solo alcune delle domande inserite nel questionario realizzato dal Dottorato di Ricerca in Metodi di Valutazione per la Conservazione Integrata, Recupero, Manutenzione e Gestione del Patrimonio Architettonico, Urbano e Ambientale dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ed è inserito nel lavoro della candidatura della Costiera Amalfitana come Riserva della Biosfera UNESCO (programma MAB – Man and Biosphere), promossa dall’Associazione Acarbio (Associazione Costiera Amalfitana Riserva della Biosfera).L’obiettivo principale è la conoscenza e la valutazione del paesaggio della Costiera amalfitana, come elemento chiave per uno sviluppo equo e sostenibile del territorio, per incentivare a nuove politiche di recupero del paesaggio terrazzato, e conservare la biodiversità agraria con la creazione di nuovi posti di lavoro con l’aumento delle attività locali. Il tutto anche nell’ottica di cercare di dare un freno a frane e alluvioni.Il questionario è stato sviluppato dall’architetto Antonia Gravagnuolo – già premiata dalla Regione Campania nel 2013 nell’ambito del concorso di idee per il Piano Paesaggistico Regionale – con il supporto del team di ricerca composto dai professori Luigi Fusco Girard e Maria Cerreta dell’Università “Federico II” e fornirà anche dati fondamentali da inserire nel dossier di “Candidatura Mab Unesco”. L’Unesco considera il paesaggio come una risorsa fondamentale per lo sviluppo sostenibile ed il benessere dell’uomo, ed evidenzia l’importanza delle percezioni e delle preferenze della comunità nella gestione delle sue trasformazioni. Ed è importante per un territorio fragile come la Costiera amalfitana, programmare il suo futuro guardando alla sostenibilità ambientale nell’ottica di uno sviluppo sostenibile.