Battipaglia: CivicaMente, legge stabilità, possibilità per riqualificare aree degradate

Con la legge 23 dicembre 2014 n° 190 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015), si fornisce la possibilità ai Comuni di elaborare “progetti di riqualificazione costituiti da un insieme coordinato di interventi diretti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale” da presentare entro il 30 giugno 2015. Secondo Civica Mente, è possibile sfruttare questa occasione per rinforzare le aree maggiormente trascurate ed emarginate, sia dal punto di vista urbanistico che sociale, ossia quelle dei quartieri Taverna, Schiavo, Belvedere nonché la Scuola De Amicis. Questi interventi, inoltre, sarebbero perfettamente in linea con le filosofie urbanistiche portate avanti dal Gruppo G124 coordinato dall’Arch. Alvisi, nell’ambito della redazione del preliminare del nostro PUC. «Taverna, Schiavo e Belvedere sono da sempre i quartieri più isolati urbanisticamente, a causa delle delimitazioni “artificiali” costituite della Ferrovia e dell’accesso autostradale» – afferma Carmine Sica, esponente dell’associazione battipagliese – «Questi tagli determinano una divisione urbana con rilevanti e negative ricadute sociali causate dalla frattura identitaria della città, definendo di fatto i cittadini residenti in quei quartieri come non appartenenti alla città, bensì come appartenenti ad aree di nessuno». Per questo Civica Mente ha pensato per i quartieri Taverna e Schiavo alla ristrutturazione dei tabacchifici presenti, opera che sarebbe contestualizzata dalla presenza delle altre strutture aggregative vicine, quali ad esempio il PalaSchiavo, così da arricchire l’offerta sociale sul territorio. Quanto a Belvedere, si potrebbe riprogettare l’attuale stato viario corroborando gli aspetti funzionali con gli aspetti di decoro che il quartiere merita dopo che l’edificazione selvaggia l’ha lasciato orfano delle minime opere di urbanizzazione secondaria. La scuola De Amicis potrebbe, invece, essere ristrutturata nelle parti che lo necessitano, nonché attrezzata funzionalmente a potenziamento di quelle che sono le attività ivi prevedibili: tra i primi interventi è ipotizzabile l’allestimento di una biblioteca funzionante, sia per aspetti d’assortimento dell’offerta libraria pura, sia per l’aspetto di fruizione degli spazi connessi alle attività di studio. «Vista l’esiguità delle casse dell’ente e la mancanza di liquidità» – conclude Carmine Sica – «la partecipazione ai suddetti piani di finanziamento risulta essere fondamentale se si vogliono realizzare opere e interventi, che altrimenti sarebbe difficile da immaginare come possibili».