Caserta: Coisp, solidarietà a Bray e Verdile per minacce camorra bacchetta ministro Alfano

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano all’inizio della settimana scorsa annunciò la nuova strategia per la Terra dei Fuochi, in Campania e cioè l’invio di 100 uomini alle dipendenze dei prefetti di Napoli e Caserta, “bonifiche camorra free” e attenzione alle infiltrazioni negli appalti, mentre nella giornata di ieri si apprende dalla stampa, che l’ex ministro Massimo Bray e la giornalista Nadia Verdile venivano minacciati di morte dalla camorra. “Esprimiamo la nostra piena solidarietà all’ex ministro Massimo Bray e alla giornalista Nadia Verdile  e li esortiamo a continuare nella loro intelligente e coraggiosa campagna contro la criminalità in Campania soprattutto a Caserta e Napoli ”. E’ quanto afferma Giuseppe Raimondi , Segretario Generale Regionale del sindacato di polizia Coisp , dopo le minacce ricevute da Bray e Verdile . “E’ vergognoso l’attacco verso chi ha il coraggio di opporsi alla criminalità . Noi siamo certi che non si lasceranno intimidire da questi vergognosi episodi e continueranno con ancora maggiore vigore la loro battaglia di civiltà. Una battaglia che come appartenenti alle Forze dell’Ordine non possiamo che sostenere, perché siamo sempre stati convinti che la soluzione del problema della criminalità non può essere delegata soltanto a chi conduce un’attività repressiva, ma ha vitale necessità di una rivolta culturale che parta dalla società in ogni sua componente: dalle famiglie, dalle scuole, dai luoghi di divertimento e da quelli del disagio. Il nostro plauso va proprio all’ex ministro Massimo Bray e alla giornalista Nadia Verdile che hanno messo e continueranno a mettere la propria faccia schierandosi in prima linea contro la “criminalità”. Il leader campano del sindacato di polizia Coisp rivolgendosi al Ministro Alfano, che proprio qualche giorno fa annunciava l’invio di 100 militari in Campania, commenta: “Non ci sono fondi per pagare  gli straordinari, non ci sono soldi per garantire i piccoli interventi di ordinaria manutenzione agli autoveicoli di polizia, per acquistare  toner per fotocopiatori, stampanti, fax e carta; non ci viene data  la  possibilità di  integrare adeguatamente  le carenze di organico che si dilatano sempre più a dismisura. Come  pretendono i nostri  ministri,  di combattere la criminalità? Con l’esercito…?I nostri governanti non hanno una concreta percezione della realtà. Non si sono ancora resi conto che il tanto acclamato “Modello  Caserta” è  stato  solo un  flop e la cattura di alcuni  pericolosi  latitanti  è  da attribuire solo e soltanto  all’impegno e all’abnegazione di  alcuni  investigatori che, pur di portare a termine il proprio lavoro, hanno dovuto far fronte alle croniche mancanze di fondi  mettendo mano anche alla tasca…mentre il governo pagava profumate indennità all’esercito per andare a spasso nella nostra regione. Siamo stufi – termina Giuseppe Raimondi – di ribadire che non abbiamo bisogno dell’Esercito ma di più poliziotti stabili soprattutto a Caserta dove si continua a combattere la criminalità con una pianta organica ferma al 1989 pari a circa 700 unità. Con numeri del genere il sistema sicurezza italiano è destinato ad implodere su se stesso e se aggiungiamo a questo anche il taglio alle risorse economiche confrontandolo agli enormi capitali di cui le organizzazioni criminali dispongono, allora diviene lapalissiano come il confronto sia improponibile specie in Campania, per cui i clan sentendosi forti, minacciano chi come Bray e Verdile rifiutano la criminalità, incutendo nella popolazione il terrore più assoluto a minaccia dei più elementari criteri di democrazia. La sicurezza è un investimento e non una spesa e questo il Coisp lo ricorderà sempre al Presidente del Consiglio Renzi e ai vari Ministri.”