I “Ladroni” d’ Italia prima di tutto la “questione morale”

 Giuseppe Lembo

L’Italia è, oggi, più che in altri tempi, fortemente sprofondata nel fango; un doppio fango morale e materiale: basta con le barzellette ed i barzellettieri! Tra i mali d’Italia, c’è la grave situazione dell’illegalità diffusa, una piovra che, in lungo ed in largo, si è impossessata del Paese, istituzionalizzandosi ad un punto tale da essere il primo ed indiscusso potere d’Italia, unitamente ai poteri forti ampiamente inquinanti ed a quella burocrazia di Stato per la quale il primo e più importante obiettivo è l’affare che è generato con indifferenza, anche sulle sofferenze diffuse della povera gente che vive la propria disperata condizione in un mondo fluido, dove il signor potere, in tutte le sue diverse forme, tutto può; tutto, niente escluso. Mentre i paperoni ladroni se la ridono, alle falange sempre più numerosa della povera gente italiana, non resta altro che piangere. Dal 1 gennaio 2015  sul suolo italiano il riccometro, il nuovo redditometro che radiograferà tutto di tutti gli italiani. L’anagrafe italiana è scrupolosamente attenta nei confronti degli italiani “puliti” ed onesti. È nell’illecito italiano il grande tesoretto da portare alla luce per poi utilizzarlo ai fini giusti ed onesti al servizio degli italiani abbandonati a se stessi e travolti sempre più da una condizione disumana di sofferenza diffusa verso cui i potenti dell’Italia che conta, proprio non hanno interesse a rivolgere umanamente il loro distratto ed indifferente sguardo. Scovare i ladroni d’Italia è il primo obbligo morale dell’Italia che vuole e deve cambiare. Qualche volta viene finalmente alla luce l’Italia dell’illecito e dell’illegalità diffusa come ultimamente a Roma e prima ancora a Milano con i lavori dell’Expo ed in tante, tante altre parti d’Italia. La prima e più urgente questione italiana da risolvere è la questione morale; è la questione della legalità, per fermare il fango dell’illegalità diffusa. Un’illegalità da Terzo Mondo come ci dicono i fatti della cupola capitolina, dove si era andato costruendo un intreccio di mafia e tangenti, con un tariffario che toccava in prima persona il mondo dei corrotti politici capitolini, attivi protagonisti nel “libro mastro” delle tangenti, con benefit che andavano sempre più spesso oltre l’ordinarietà delle prebende da riscuotere così come da accordi di programma, coinvolgenti gli apparati delle diverse espressioni del potere romano.  È necessario, per capire fino in fondo dove siamo, riflettere ancora un momento sulle due facce di una medaglia maledetta che si chiama Italia; mentre da una parte c’è il malessere, il disagio, il degrado, le gravi sofferenze umane, dall’altra c’è invece il godimento casereccio di un benessere senza fine e di malandrini ladroni che prendono anche quello che non c’è, mettendo le mani nelle tasche povere degli italiani onesti. Tanto succede in Italia per effetto di un gioco di squadra di combriccole del potere dove, trasversalmente agiscono da alleati tutti i protagonisti della cupola con in primo piano il potere malavitoso che organizza il sistema del malaffare, garantendo tutti e distribuendo a piene mani una ricchezza veramente amara, in quanto il frutto del solo sofferto sangue degli italiani in povertà. Un’escalation del malaffare come quello romano, indigna gli italiani che, stanchi e delusi, sentendosi senza prospettive, si ribellano e cercano a loro modo il protagonismo del non tradimento che, in questo momento unisce l’Italia e gli italiani nel nome del non voto. Un non voto che è carico di significati; un non voto (e chi dovrebbe capire capisce) che segna il non ritorno da una rabbia incendiaria che esprime il malessere profondo della povera e “tradita” Italia.  L’Italia come Roma è ormai abbandonata al suo destino. Roma, come più in generale l’Italia non danno più le necessarie sicurezze agli italiani, nei cui animi, privi di certezze, crescono le paure, con attori protagonisti quelli del potere, incapaci di affrontare e quindi risolvere i problemi dei tanti mali d’Italia che vede protagonisti i soli ladri, le cupole, l’illegalità diffusa ed assolutamente rassegnati gli italiani che oggi tentano una timida e sofferta ribellione attraverso il non voto; attraverso un astensionismo esasperato, alla fine dannoso per la stessa democrazia del Paese, se quelli del potere che, tra l’altro, hanno ormai cancellato dall’Italia la politica ed i partiti, non capiscono e da subito le cose da fare per ridare fiducia agli italiani, salvando l’Italia dallo sfascio sempre più inevitabile e restituendo alla gente la fiducia che oggi non c’è!