Regione Campania: Gambino contro legge elettorale soglia sbarramento

Il Consigliere Regionale Alberico Gambino si dissocia dall’emendamento alla legge elettorale che eleva dal 3 al 10 per cento la soglia di sbarramento per l’accesso in consiglio regionale delle liste collegate a candidati alla Presidenza che non dovessero raggiungere e superare la soglia del 10 per cento. Le motivazioni sono state sviscerate in una lettera a sua firma inviata al Presidente della Giunta Regionale Stefano Caldoro, al Presidente del Consiglio Regionale Pietro Foglia, ai Consiglieri Regionali firmatari dell’emendamento Angelo Marino (Gruppo Caldoro Presidente), Luciano Passariello (Gruppo Fratelli d’Italia), Gennaro Nocera (Gruppo Forza Italia):  “Il Presidente On.le Stefano Caldoro ha proposto, a mezzo dell’atto deliberativo n. Ddl 592 del 01.12.2014 avente ad oggetto: “ Proposta di disegno di legge recante Modifiche all’art. 7 comma 5 L.R. 27 Marzo 2009 n. 4 (legge elettorale)”, specifico disegno di legge mirato, solo ed esclusivamente, a rettificare un evidente errore tecnico presente all’art. 7 comma 5 lettera f) della L.R. 27.03.2009 n. 4 (legge elettorale). A tale disegno di legge è stato proposto un emendamento, a firma dei consiglieri regionali on.le Nocera – On.le Passariello e On.le Marino, i cui contenuti stravolgono, nel loro significato politico e nella loro finalità elettorale, la legge elettorale attualmente in vigore considerato che elevano, dal 3% al 10%, la soglia di sbarramento per l’accesso in consiglio regionale delle liste collegate a candidati alla Presidenza che non dovessero raggiungere e superare la soglia del 10% già stabilita ed in vigore e che va mantenuta.

Tale emendamento, al di là delle non convincenti ragioni che lo hanno ex post giustificato, si presta oggettivamente, e per quanto mi riguarda anche esclusivamente, a legittime e condivise interpretazioni tendenti a dimostrare una consapevole volontà, da un lato, di voler coartare la libera decisione politica di partecipare o meno a coalizioni elettorali e programmatiche piuttosto che “ correre da soli” e, dall’altro lato, di voler impedire e/o fortemente condizionare, ab origine, la partecipazione alla prossima campagna elettorale regionale di gruppi, partiti e movimenti politici che liberamente ed in piena autonomia di giudizio e di valutazione politica non vogliono allearsi con altri ovvero non vogliono far parte di coalizioni già costituite o che si presume, ad oggi, possano essere già costituite.

Per tali ragioni considero l’emendamento presentato, sul piano generale dei contenuti, un errore cui mi auguro venga posto riparo semplicemente ritirandolo e lasciando che il Consiglio Regionale si determini, favorevolmente e all’unanimità, nella sola approvazione del DDL così come proposto dal Presidente On.le Stefano Caldoro.

Tanto sul piano generale, mentre sul piano politico – e per quanto riguarda il partito cui convintamente appartengo – osservo anche che l’attuale fase politica nazionale – ed anche regionale – sta imponendo, ed imporrà sempre di più nelle prossime settimane, approfondimenti e ragionamenti su alleanze, coalizioni, partiti unici, etc. i cui approdi non sono oggi per nulla scontati, e questo a prescindere dalle autonome decisioni e dai liberi comportamenti dei partiti aggregati nella cd. Area popolare.

Credo e ritengo, condividendo in pieno quanto da tempo va sostenendo il Presidente On.le Stefano Caldoro, che i prossimi mesi debbano servire solo ed esclusivamente per proseguire nella realizzazione del programma su cui la coalizione di maggioranza ha conseguito, nel 2010, il successo elettorale magari convincendosi, però, che il Consiglio Regionale ed i consiglieri regionali meritano maggiore rispetto e considerazione, da parte degli uffici regionali e da gran parte degli Assessori, e – soprattutto – magari riappropriandoci, al di là di maggioranza ed opposizione, del ruolo propositivo e conoscitivo ex ante che ci compete e che ormai viene sistematicamente e coscientemente violato. Poi per le alleanze, le coalizioni, le candidature, c’è tempo e soprattutto nulla di scontato. Spero che i contenuti, e le richieste, di questa mia lettera vengano correttamente e compiutamente compresi – e condivisi – e mi si eviti di votare contro, in consiglio regionale, ad un emendamento proposto da autorevoli colleghi di maggioranza che stimo e rispetto.”