Vibonati: Centro Riabilitazione Juventus, Sanità allo sbando

La vicenda che sta interessando il Centro Juventus, e soprattutto gli utenti che usufruiscono dei servizi sanitari, dimostra inequivocabilmente tutta la fragilità del nostro territorio. Una struttura privata, l’unica accreditata sul territorio, riesce a tenere in scacco l’intero sistema Sanitario regionale, ma perché? Come è possibile che una singola struttura metta in crisi l’intero apparato amministrativo di una regione? Ciò è possibile solo perché questo nostro territorio, e molti altri nella sola Regione Campania, sono stati storicamente pensati come esclusivi bacini elettorali. Luoghi da depredare sistematicamente per massimizzare il profitto di pochi. Questo ha decretato una passività degli stessi cittadini, che di volta in volta, si sono affidati al Ras di turno, nella speranza che questi potesse risollevare le sorti di una vita condotta con estrema difficoltà.  La cosa più tragica è che, nella maggior parte dei casi, il Ras di turno non ha nemmeno le competenze e le capacità gestionali; veri e propri ignoranti, collocati dalla politica e dai sistemi clientelari in posizioni di potere e capaci di produrre guasti di una gravità immane. Oggi non siamo nemmeno più capaci di raschiare la speranza dal Vaso di Pandora, irrimediabilmente distrutto sotto i colpi dell’inefficacia e dell’incapacità di chi ci governa, ma anche dal totale silenzio e passività che ci hanno caratterizzati finora. Un imprenditore decide di chiudere la propria struttura, unica accreditata sul territorio (già questa sua posizione monopolistica la dice lunga rispetto alla capacità di tutelare un territorio da parte delle amministrazioni di ogni grado), dimenticando che nei vecchi regimi fiscali e di esternalizzazione dei servizi questo stesso territorio gli ha permesso di vivere una vita più che agiata.. L’Asl, nella persona del Direttore Generale Squillante, incapace di intraprendere un benché minimo percorso di tutela dei cittadini (è facile che succeda quando i posti dirigenziali sono attribuiti per nomina politica e non per competenza), e molto più preoccupato di conservare la propria poltrona e i propri contatti politici, che rifiuta di incontrarci per paura di ammettere la propria inadeguatezza rispetto al ruolo che ricopre; un intero sistema di consiglieri regionali che, troppo spaventati per le conseguenze che tale vicenda possa avere, in previsione delle elezioni regionali, decide di lavarsene le mani, offendendo in alcuni casi i genitori dei bambini che usufruiscono delle prestazioni sanitarie, in altri semplicemente facendo spallucce e voltandosi dall’altra parte; una Regione allo sbando, totalmente incapace di prendere una decisione e di affrontare con dignità e con forza le crisi che di volta in volta la interessano. Questo è il sistema contro il quale noi mamme abbiamo deciso di combattere. Non siamo più disposte a piegarci ai voleri di una politica che tutela più gli interessi di un imprenditore privato piuttosto che quelli dei cittadini. Noi gridiamo la nostra indignazione verso coloro che con viltà scaricano le proprie responsabilità su altri apparati, nella speranza che il tempo possa essergli favorevole. Agiremo, e con la forza se sarà necessario, perché i diritti dei nostri figli siano garantiti, perchè il nostro territorio posa essere finalmente un luogo normale, non più schiavo delle logiche di potere, ma un luogo nel quale i diritti dei cittadini possano essere rispettati e in cui non avvengano più i soprusi che noi oggi stiamo combattendo.

                                                                                                  IL  Comitato

                                                                              “ Il Centro Juventus Non Chiude”