Salerno: Comunità Sant’Egidio, pranzo per clochard

Rita Occidente Lupo

Poveri meno soli a Natale, quando la solidarietà s’incarna nel sostegno concreto all’indigenza. Primo pranzo per i senza tetto, presso i locali della Chiesa Sant’Eustachio, della Comunità di Sant’Egidio, che ha inteso vivere fraternamente la condivisione della mensa festiva, alla vigilia della Natività, con quanti restano spesso per strada, sotto il cielo trapunto di stelle o all’addiaccio, presso stazioni ferroviarie o luoghi di fortuna. Quella di Sant’Egidio, una realtà che in città taglia il nastro di partenza di un’iniziativa che registra ormai consolidato appuntamento in Capitale o nel capoluogo partenopeo. “Abbiamo voluto che quanti seguiamo settimanalmente, potessero vivere il sapore della festa alla vigilia natalizia, sedendosi a mensa   in un clima di fratellanza. Grazie agli sponsor, che hanno reso possibile un pranzo completo, a partire dall’antipasto, i nostri amici potranno sentirsi meno soli.” Il commento di Enzo Somma, responsabile della Comunità di Sant’Egidio a Napoli e Salerno, insieme ad una falange volontaria, che il venerdì pomeriggio va in strada, a portare cibo a quanti ne sono sforniti. Nota peculiare, lo spirito d’amicizia: giù stecati pietistici o lagrimevoli convenevoli! Donare agli altri sull’esempio di Cristo, ai meno fortunati, quanto incarnato dai circa 20 volontari salernitani, che tranquillamente hanno affiancato a mensa i propri ospiti, una quarantina, conversando e trattando affabilmente chi, al di là del colore della pelle, si ritrova a vivere su suolo straniero, per alterne vicende della vita. “Domani- conclude Somma- pranzo per clochard in 4 chiese antiche di Napoli, per circa 1500 ospiti. In Campania assistiamo quasi 5000 disagiati: ieri a Poggioreale, in tanti a sedersi a mensa per un piatto caldo. La nostra Comunità si dedica anche all’assistenza agli anziani della Casa di Riposo, con visite frequenti. Ci muoviamo sì da attutire i colpi bassi della solitudine, che spesso attanaglia chi non ha mezzi sufficienti di sussistenza o orfano d’affetti. Facciamo in modo che i poveri, da esser recuperati soprattutto sotto la cifra umana. In tale ottica oggi, al termine del pranzo, Babbo Natale girerà tra i tavoli, portando regali ai singoli, esclusivamente personalizzati: su ogni pacchetto, il nominativo del destinatario!”