Lustra: Convento San Francesco, occorre restaurare altri 12 affreschi

Il Convento di San Francesco di Lustra (XV sec.), in ottobre, Grazie al Padre Guardiano Antonello Arundine, e alla Pro Loco di San Martino Cilento (con l’ausilio del presidente Angelo Niglio e della prof.ssa Amedea Lampugnani, è stato gratificato dal restauro di due affreschi, ma ancora dodici dipinti murali presenti nel chiostro aspettano di essere salvati. Il primo restauro ha riguardato un dipinto murale presente nel portico esterno della chiesa del Convento, sempre settecentesco, restaurato per la devozione dalla dr.ssa Maria Frapiccini, nativa di San Martino Cilento e abitante a Battipaglia, nipote della compianta Orsola Miglino, zelatrice francescana. Il dipinto raffigura la Madonna che porge il Bambino Gesù nelle braccia di San Francesco. Questo soggetto ha particolarmente colpito la sensibilità della dr.ssa Frapiccini che, oltre ad essere stata artefice di questo piccolo miracolo, insieme ai coniugi Di Luccia, continua con energia e ardore a impegnarsi per recuperare persone che con la loro generosità possano concretizzare il recupero di altri dipinti. Il  secondo restauro è quello di un dipinto murale presente sulla destra del portico esterno alla Chiesa, raffigurante San Francesco che riceve le stimmate, a firma: “De Caro”. Molto facilmente si tratta di Lorenzo De Caro che fu insigne pittore del glorioso Settecento napoletano,di cui, a merito delle preziose ricerche archivistiche del pro nipote, Gustavo, Lorenzo De Caro ci rivela, dopo secoli di oblio, i suoi dati anagrafici (Napoli 1719 – 1777).

Il restauro è stato eseguito da Esposito Vincenzo e Marsilio Gino della Nova Ars di Maria Paola Bellifiori (Conservazione e restauro di beni culturali di Cesinali (Av) e donato, con generosità e profonda devozione, dal Col. Pompeo Di Luccia e dalla moglie Anna Olga Spinelli di Castellabate.

Il Padre Guardiano Antonello Arundine si impegna costantemente affinché la festa di San Francesco di Assisi divenga occasione di aggregazione e di partecipazione francescana da parte di centinaia di fedeli devoti del “Santo poverello”, durante la quale, oltre alla messa solenne in suo onore, si svolge una suggestiva processione aux flambeaux. A merito di questa manifestazione e delle iniziative della Pro Loco, che vi organizza manifestazioni culturali, con grande gioia del popolo, il Convento è tornato a essere un frequentato luogo di preghiera e di raccoglimento.

E’ da molto tempo che la Pro-Loco San Martino Cilento, ha difatti, iniziato una campagna di sensibilizzazione, volta al recupero di queste meravigliose e suggestive opere d’arte, che il degrado degli anni e l’incuria umana, rischiano di distruggere per sempre ed è particolarmente orgogliosa del fatto che entrambi i restauri siano stati donati da soci dell’Associazione stessa. La Pro loco è conosciuta per le molte manifestazioni che si tengono grazie all’interessamento del presidente e dei soci, tra cui  ricordiamo: Concorso Foto in Versi alla Pro Loco San Martino Cilento la presentazione del libro “Il Circo Invisibile” di Nicola D’Amato, la premiazione degli elaborati di immagini e parole; il premio di giornalismo “Giuseppe Ripa” VII Ed. per le firme del giornalismo campano, la presentazione del libro “Melodie e sussurri”, del poeta Elia Nese, il Concorso Nazionale di Narrativa “Vini, fichi, emigrazione”, a tema libera, le “Memorie di guerra, il Cilento ed il salernitano prima durante e dopo l’operazione “avalance”” a cura del dottor Antonio Capano e della professoressa Amedea Lampignani. Non estranei all’interessamento culturale, anche destinato ad attirare l’attenzione sul restauro degli affreschi, i giurati che di volta in volta lavorano per il premio Giuseppe Ripa di cui è Presidente il dr. Mario Marrone e composta dal dr. Antonio Capano, dal M° Mario Romano, dalla prof.ssa Maria Rosaria Verrone,dal prof. Giuseppe Scarane, dall’avv. Pasquale D’Aiuto, e dal dr. Carlo Cammarota . Mentre la Sezione “Amici di Ripa” è curata della prof.ssa Marilena Tiso, già attivamente presente in molti premi come giuria (vedi il Premio Parmenide, dell’Accademia dei Parmenidei). La professoressa Amedea Lampugnani, in merito agli affreschi, del cui restauro è stata attenta e presente, dice:-“Non so se qualcuno di voi ha mai assistito al recupero di un’opera d’arte, ma vi assicuro che è come partecipare alla nascita di una creatura meravigliosa, che giorno dopo giorno, si mostra in tutto il suo splendore. Osservando questi artisti all’opera, confesso di averli benevolmente invidiati. I loro pazienti gesti, la loro calma e la luce che avevano negli occhi mentre lavoravano e l’entusiasmo che li animava ad ogni minima informazione carpita a quella parete così rovinata, facevano intuire il grande amore e il profondo rispetto che nutrono per il proprio lavoro. Li ringrazio di avermi illustrato con precisione e professionalità la drammatica situazione degli affreschi, dicendosi disposti a donare parte del loro lavoro, pur di non vederli distrutti dalla crudeltà del tempo, ma soprattutto dall’indifferenza degli uomini.” Questo non avverrà e ci auguriamo che le tante sollecitazioni facciano sì che si prenda subito rimedio, partendo dagli affreschi più a rischio (alcuni a breve saranno polvere), al restauro di tutti i restanti per fare sì che si renda possibile vedere questo meraviglioso chiostro affrescato, restituito al suo splendore iniziale. Siamo certi che sarà una gioia per gli artisti, per chi ama l’arte e la cultura ma soprattutto per lo spirito cristiano che questi ispirano all’animo. Bianca Fasano