Pertosa: MidA “Energie dalla terra: occupare lo spazio del futuro”

Ritorno alla terra”: è questo il futuro delle nuove generazioni, la chiave di successo per uscire da uno stato di immobilismo economico in cui versa l’Italia. Riscoprire l’agricoltura e la natura come fattore possibile di realizzazione professionale e di vita, come concreta aspirazione a creare piccole imprese e non tanto come sogno idealizzato di fuga dalla congestione della città e della metropoli. Un trend in crescita, testimoniato da una recente indagine condotta dalla Coldiretti secondo la quale nell’ultimo decennio siano aumentate le imprese nel settore agricolo gestite dai giovani under 35 e come l’agricoltura rappresenti uno dei pochi comparti dell’economia italiana in aumento con un più 4,7% rispetto all’anno precedente. Un segno positivo costante che, secondo associazioni di categoria, potrebbe trasformarsi in 100 mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. Inoltre, sono sempre più numerose le rappresentazioni di resistenza e di denuncia dei numerosi attacchi al territorio e al paesaggio, in termini di cementificazione e utilizzo sfrenato delle risorse naturali (acqua, suolo, materie prime). Resta da indagare qual è il possibile anello di congiunzione tra queste nuove forme di azione e di protagonismo e quali prospettive si pongano, in termini di risultati concreti di sviluppo locale. Per rispondere a questo interrogativo e per disseminare i segni, anche piccoli, di cambiamento, l’Osservatorio sul Doposisma della Fondazione MIdA, propone una borsa di ricerca-azione della durata di 6 mesi, che indaghi e illustri la questione del “ritorno alla terra” in Campania e Basilicata. Del resto, le aree interne del Mezzogiorno costituiscono l’emblema di quei territori apparentemente marginali, che, a differenza di altri, dispongono di risorse naturali e immateriali in grado di sostenerne la vocazione economica (paesaggi, risorse, energia). La domanda a cui si dovrà rispondere è la seguente: è vero che i giovani stanno riscoprendo l’agricoltura come sbocco occupazionale e come scelta consapevole? In caso affermativo, quali sono le dinamiche che hanno creato questo trend? Come trasformare una tendenza momentanea in un valore aggiunto per il territorio, creando anche comunità permanente di attori attivi, responsabili e consapevoli?