Salerno: Lipu, apertura stagione caccia

Caccia alle specie in declino, calendari venatori che non rispettano le indicazioni comunitarie e dell’Ispra, uso di richiami vivi e bracconaggio. E’ preoccupante, secondo la Lipu-BirdLife Italia, lo scenario della nuova stagione venatoria che partirà domenica 21 settembre, dopo che ben 13 Regioni hanno anticipato fissando le “preaperture” già dal 1° settembre. Una decisione che ha comportato, come ogni anno, gravi danni essendo effettuata in periodo riproduttivo: tra le vittime tortora selvatica, alzavola, marzaiola, quaglia, beccaccino e numerose altre specie. Anche quest’anno le doppiette colpiranno uccelli selvatici che soffrono di uno stato di conservazione sfavorevole. Si tratta di 18 specie su 32, dal moriglione alla marzaiola, dalla coturnice al fagiano di monte, dalla quaglia alla pavoncella fino all’allodola e al combattente. Solo quest’ultimo, con la moretta, sono state escluse, da alcune Regioni, dalla lista delle cacciabili: in realtà le regole prevedono che, in attesa di adeguati piani di gestione, si debba sospendere per tutte le specie in declino, in via cautelativa, l’attività venatoria. Inoltre, i calendari delle Regioni rispettano solo in parte le indicazioni comunitarie recepitein Italia dall’art. 42 della legge comunitaria 2010: per molte specie, infatti, si sparerà in gennaio, in periodo di migrazione pre nuziale. «Purtroppo molte Regioni faticano ancora a tenere in conto la biodiversità – dichiaraFulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia – continuando a varare calendari venatori che rispondono più alle esigenze del mondo venatorio che della conservazione della natura. E’ un Paese dove gli animali vengono massacrati senza considerare la loro biologia, dove per anni le associazioni venatorie hanno abusato dei ripopolamenti causando danni alla biodiversità e all’agricoltura, dove la vigilanza è scarsa nonostante la circolazione di milioni di armi e le numerose vittime di incidenti di caccia, anche estranee all’attività venatoria, dove si assiste nei valichi e nei punti di passo alla strage di uccelli perpetrata da “sparatori” agguerriti, dove si tenta di far entrare le doppiette nei parchi e nelle aree protette. Ci opponiamo e continueremo ad opporci con ogni mezzo a questo degrado civico”. «Inoltre – prosegue il presidente Lipu – la stagione ripartirà con l’utilizzo degli odiosi richiami vivi, una vergogna italiana che continua nonostante la campagna Lipu, sostenuta da numerose associazioni e da centinaia di migliaia di firme di cittadini, che ne chiede l’abolizione totale, e la procedura d’infrazione comunitaria, che rischia, in assenza di novità legislative, di portare l’Italia e gli italiani a pagare in vece dei cacciatori .“La buona notizia – conclude il presidente Lipu – è che la caccia registra un calo costante e inesorabile dei praticanti, il cui numero ufficiale sembra oggi sceso a poco più di 600mila unità, con crisi soprattutto nelle roccaforti venatorie come ad esempio la Lombardia. Ancora troppi, per i nostri gusti, ma molto di meno rispetto al passato. Segno che l’Italia e gli italiani non amano i fucili e chiedono di vivere la natura con intelligenza e rispetto”.