Benevento: Sappe, cocaina per figlio detenuto

Ha tentato di introdurre della droga in carcere a Benevento ma l’attenzione degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria lo ha impedito. E’ accaduto oggi e a darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Una donna si è presentata al carcere di Benevento per sostenere il colloquio con il figlio detenuto, ma celato nel pacco destinato al ristretto c’erano,  insieme a viveri e abbigliamento, anche due ovuli di cocaina. Non sono sfuggiti però all’Agente di Polizia Penitenziaria che era addetto ai colloqui, che con professionalità ed attenzione ha rinvenuto lo stupefacente. La donna è stata fermata e successivamente è stata destinataria di un provvedimento di arresti domiciliari”. A darne notizia è Donato CAPECE, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. Che aggiunge: Questi episodi, oltre a confermare il grado di maturità raggiunto e le elevate doti professionali del Personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Benevento, ci ricordano che il primo compito della Polizia Penitenziaria è e rimane quello di garantire la sicurezza dei luoghi di pena e impongono oggi più che mai una seria riflessione sul bilanciamento tra necessità di sicurezza e bisogno di trattamento dei detenuti. Tutti possono immaginare quali e quante conseguenze avrebbe potuto causare l’introduzione di droga in Istituto. Vi è la necessità di riformare il sistema di giustizia criminale nei confronti delle persone tossicodipendenti (e cioè affetti da una vera e propria malattia quale è la dipendenza da sostanze stupefacenti) che abbiamo commesso reati in relazione al loro stato di malattia. Questo per evitare la carcerazione attraverso interventi alternativi, da attivare già durante la fase del processo per direttissima, di cura e riabilitazione “controllate e gestite” in regime extracarcerario con l’ausilio dei servizi pubblici e delle comunità terapeutiche.”