Sarno: solidarietà ed amore “Cuore di donna” per i diritti umani

Grande successo a Palazzo San Francesco per “Cuore di Donna” progetto/evento itinerante. Protagonista  “La bellezza dell’Arte contro ogni forma di violenza, a favore dei Diritti Umani” La Mostra Internazionale D’Arte 
ha registrato accattivanti opere di 5 artisti – 12 nazioni – 3 continenti. In esposizione: Albania-Argentina-Colombia-Ecuador-Inghilterra-Italia-Kosovo-Macedonia-Siria-Spagna-Taiwan-Uruguay-Ana Tripiana-Alejandra Adorno-Araceli Laviano-Carina Ianni-Carinawurtz- Gladys de Gregori- Laura Canteros- Maria Eugenia Perata-Maria Isabel Panedeiro-Maria Martinez.-Marta Morgenroth-Nancy Fules-Patricia Martinez- Elisabeth Ortiz- Rafiduke- Rossana Munger-Maria Teresa Degregori- Ivana Zubillaga-Adriana Bazzano- Anabel Matallan- Constanza Perreta-Lidia Mansilla-Maria Demichelis- Sergio Spinelli- Cris frischknecht- Olgha Sanchez- Adriana Baudeyenns- Cristina Vallejos-Marisol Rivera-Cristina Bideain-marina Soler- Carlos Saigg Reffino- Luisa Mendez-Marianela Garay Baes-Johanna llanso-Olgha Montero-Nahia Nelou- Anna de Rosa.- Tefania Salese-Gladys Cantelmi- Irina Hysln. Lory Lako- Glorinda Boba- Albulena Bytyci.- Bardha Buza-Betlana Fetu- Natali Nikolovska. La serata s’è avvalsa dell’intervento di: Gaetano Ferrentino, vicesindaco di Sarno; Gladys Mabel Cantelmi, presidente As.Mu.Do- pace e giustizia- Onlus; Anna Petrone, Consigliere Regione Campania -Commissione Regionale anti Mobbing; a Rita Occidente Lupo, Direttore nostro quotidiano.  Piacevole intermezzo la performance «LET HER BE FREE» di Gladys Mabel Cantelmi che s’è avvalsa della coreografia di Brenda Manfredonia col suo corpo di ballo con Ylaria e Brian. Chicca la mostra digital art «per i diritti umani» dell’associazione Nuova Officina. La kermesse ha evidenziato il valore dei diritti umani, al di là di ogni steccato politico o culturale. Un modo d’approcciare alle diverse etnìe, entrando nel “Cuore di donna” di tante, che ancora stuprate nei loro diritti, violentate nel loro senso d’appartenenza ad un pianeta che nella nostra era contemporanea, sempre più a rischio. Eppure l’amore, che alligna in tante, le lascia vittime innocenti, spesso proprio del proprio sentire, non corrisposto. Contro i mali del nostro tempo, che dalla pedofilìa ai femminicidi, rendono la famiglia cellula di riferimento autorevole, nella sicurezza tra le sue pareti e nel portare avanti con grande senso di responsabilità il messaggio della condivisione e dell’educazione alla vita, rispettando quei valori che hanno ammaestrato le generazioni per secoli, la capacità di saper ascoltare e donare solidarietà ed amore, alle piaghe egoistiche del nostro tempo! Questa la ricetta per poter ancora vivere, in modo dignitoso ed appieno l’esistenza umana!