Mercato San Severino: festeggiamenti per Sant’Antonio in conclusione

 Anna Maria Noia

Si avviano a conclusione i solenni festeggiamenti per S. Antonio, da parte dei frati francescani all’omonimo convento: dopo l’arrivo della preziosa reliquia – una costola accolta degnamente da tanti fedeli, devoti e curiosi – agli inizi del mese, la festa liturgica del protettore di donne, bimbi e appunto la comunità del “suo” convento, vivrà il proprio momento clou venerdì 13 con le celebrazioni eucaristiche a susseguirsi dalle 7, per poi estendersi alle 8, alle 9, alle 11.30 e alle 19. La Messa solenne, però, sarà – come di consueto – officiata alle 10 in piazza Dante – antistante la chiesa: ci sarà la benedizione dei bambini, con i gigli in mano – simboli di purezza, innocenza, candore oltre che fiori di questi mesi – e delle mamme in attesa; al termine i volontari distribuiranno il classico e tradizionale pane di S. Antonio. La processione con il simulacro del santo portoghese (Lisbona, nato in via Belèn ossia via Betlemme: “casa del pane” – sarà una coincidenza?) approdato dopo una esistenza errabonda e travagliata a Padova (si chiamava in realtà Fernando, “portatore di pace”, e si attribuì il nome in onore di S. Antonio abate, 17 gennaio) si terrà domenica alle 18. Allestita anche la mostra di santini con l’effigie del taumaturgo, figure che vanno dal XVIII secolo ai nostri giorni. Il tutto, a cura di padre Giuseppe Castronuovo (il parroco) e di padre Mimmo Marcigliano. Nutrito e fitto anche il programma civile che si è snocciolato e dipanato lungo questi intensissimi giorni, già intuibile dalle lussureggianti ed artistiche luminarie (curate dalla ditta “De Angelis”) che ancora avvolgono (fino al termine), come un abbraccio ovattato, la piazza. Si prevede l’accompagnamento musicale alla succitata processione da parte del complesso bandistico “Città di Fisciano”. Soddisfatti per il successo delle tante e diversificate iniziative religiose e/o civili i francescani stessi, con a capo il parroco e il guardiano; non occorre mai lesinare su celebrazioni popolari seguite e attese come per ciò che concerne Antonio, il santo – pare – più venerato, “secondo” solo a padre Pio, al mondo. Ciò vale precipuamente per S. Severino, da sempre “orientata” al taumaturgo. Ancora non si spengono – infatti – gli echi di interventi e guarigioni miracolose operati dall’umile Antonio di Padova, anche a Mercato S. Severino.